SAN BENEDETTO - I rifiuti che per quasi un anno hanno “giocato in trasferta” sono costati 800mila euro coperti con una variazione di bilancio, ma si annunciano rincari nelle bollette per il 2023. All’incremento Istat dell’8% infatti si aggiunge anche il costo maggiorato per il conferimento fuori bacino.
Le motivazioni
Il conferimento dei rifiuti è un problema per l’intero territorio. Dopo mesi in cui si è conferito l’indifferenziata a Tavullia (a nord di Pesaro) ora ci si è ravvicinati a Fermo ma i costi sono sempre alti.
La tracciabilità entro il 2023
«L’incremento dato dall’inflazione è inevitabile – afferma l’assessore – a questo si dovrà aggiungere una parte dell’aumento del costo per il conferimento. Ancora non abbiamo ragionato sulle tariffe ma dovremmo farlo in vista del bilancio previsionale. Cercheremo di compensare limando il contratto con Picenambiente e un’ipotesi potrebbe essere quella di mettere in house e quindi scorporarla dall’accordo, la gestione del verde, così da abbassare i costi». Al riguardo l’obiettivo è quello di introdurre entro il prossimo anno la tariffa puntuale ovvero riconoscere dei premi a coloro che compiono al meglio la raccolta differenziata, che verrà tracciata in maniera da individuare chi conferisce al meglio riconoscendo degli sgravi. Entro il 2023 verrà attivata la tracciabilità dei sacchetti e dei mastelli. Questo significa che si potrà conoscere l’identità di chi conferisce la spazzatura, in modo da accertare se il conferimento avviene in maniera corretta ed eventualmente premiare gli utenti.
L’obiettivo
Obiettivo quello di arrivare alla “tariffa puntuale” che prevede di associare la singola utenza, corrispondente ad esempio ad un nucleo familiare, al rifiuto che produce e di misurarlo introducendo una tariffa in parte calcolata in base alla reale produzione di spazzatura conferita. Si comincerà dal creare una banca dati con i nominativi poi a ogni sacchetto e mastello verrà conferito un codice di riconoscimento.