«Barelle nei corridoi del Pronto soccorso di San Benedetto», allarme di Cittadinanzattiva

L'ospedale di San Benedetto
L'ospedale di San Benedetto
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Martedì 9 Maggio 2023, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 11:11

SAN BENEDETTO «Barelle nei corridoi, mancato rispetto dei tempi relativi ai codici di assegnazione, lunghe attese». Così il Pronto soccorso sambenedettese che viene tratteggiato da Cittadinanzattiva accendendo una luce sulle criticità di questo reparto che più di altri soffre per la carenza di personale.

«Priorità all’organizzazione del Pronto soccorso- afferma l’associazione - ma come al solito dopo tante chiacchiere e riunioni ristrette si arriva a giugno senza avere idea di come affrontare l’estate.

Tutte le reti dirigenziali, con i relativi ruoli da esercitare sono al loro posto, ma il cattivo servizio persiste tra barelle nei corridoi, mancato rispetto dei tempi relativi ai codici di assegnazione e file molto lunghe. Da parte nostra sono state prodotte numerose segnalazioni ed esposti ma niente da fare, si preferisce tentare la sfortuna del rischio clinico sulla pelle dei cittadini e del personale in servizio in trincea».

Le criticità

In questi giorni si torna a parlare delle criticità dell’emergenza dopo che il provvedimento sulla lista di medici da precettare per il Pronto soccorso è stata sospesa in attesa delle decisioni del prossimo direttore, di conseguenza ora si teme la chiusura della Medicina d’urgenza visto che il personale medico sarebbe insufficiente a coprire tutti i turni. E Cittadinanzattiva punta il dito verso la politica che farebbe da scaricabarile.

«Si percepisce nell’aria- prosegue l’associazione - ma è solo una sensazione, quel disgustoso scaricabarile di responsabilità che alla fine ricadranno nel punto più lontano rispetto a chi deve trovare soluzioni tra Ascoli, San Benedetto, Ancona, Roma, Bruxelles. Intanto i pazienti al Pronto soccorso sono in attesa di essere visitati o di ricevere un posto letto, finché l’ultimo medico non serve sarà andato. Regione batti un colpo. Dopo le segnalazioni ci sono le contestazioni poi la rabbia ed alla fine rimane solo da osservare la fine di un servizio che nel tempo aveva ottenuto attestati di merito». 

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