«Non si tornerà indietro sull’ospedale a Ragnola». Il governatore Acquaroli vuole che la struttura di San Benedetto attiri mobilità attiva

«Non si tornerà indietro sull’ospedale a Ragnola». Il governatore Acquaroli vuole che la struttura attiri mobilità attiva. Francesco Acquaroli e Antonio Spazzafumo
«Non si tornerà indietro sull’ospedale a Ragnola». Il governatore Acquaroli vuole che la struttura attiri mobilità attiva. Francesco Acquaroli e Antonio Spazzafumo
di Alessandra Clementi
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Mercoledì 12 Aprile 2023, 01:40 - Ultimo aggiornamento: 18:02

SAN BENEDETTO - «Il sito è stato individuato ed è partito l’iter amministrativo per la realizzazione di un nuovo ospedale in Riviera, l’obiettivo è rendere questo iter irreversibile». Così il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli ha ribadito il percorso iniziato per il nuovo nosocomio sulla costa, che sarà realizzato in via Sgattoni, nel corso dell’incontro svoltosi ieri pomeriggio all’Auditorium dove è stato illustrato il nuovo Piano socio sanitario regionale. 

Gli obiettivi

«La location – ha spiegato il governatore Acquaroli – è stata individuata dai tecnici e non penso possano esserci problemi.

L’obiettivo è quello di realizzare una struttura funzionale in grado di attrarre mobilità attiva da fuori regione. Sul fronte dei servizi sarà un primo livello spalmato tra i due ospedali di San Benedetto e Ascoli. Il problema è quello di non appesantire le strutture di richieste, in particolare i pronto soccorso, per questo è importante creare servizi sul territorio». Rimane la lamentela più frequente di una Riviera sempre più povera di servizi e strumentazione rispetto ad Ascoli, al riguardo Acquaroli risponde: «Si deve raggiungere un riequilibrio non campanilistico, sia per il personale che per i posti letto, ma le risorse devono essere spese bene, in caso contrario vengono tolte dove c’è un reale fabbisogno». Roberto Fioravanti della Rsu ha ricordato come per 7 anni a San Benedetto la Chirurgia sia stata accorpata con l’Ortopedia con 15 posti letto in meno, così come ha ricordato i continui guasti della risonanza magnetica e della Tac con interruzioni fino a 2 mesi. Sempre sul fronte sindacale Viola Rossi della Cgil ha parlato della mancata retribuzione dei tempi di vestizione e di altri nodi come gli oltre 200 precari a cui scadono i contratti a giorni a cui l’assessore Saltamartini ha risposto: «Dal 2018 c’è il problema dei tempi di vestizione, che devono essere pagati. Quanto al riequilibrio dei trattamenti è emerso che il Piceno percepisce meno rispetto alle altre zone e stiamo finanziando la seconda trance, i fondi sono stati già stanziati. Per le posizioni di funzioni verranno riconosciute e verrà fatto dal prossimo direttore dell’Ast Ascoli che sarà nominato entro il prossimo 15 maggio. Ma anche le sigle sindacali devono trovare un’unità di intenti tra loro e dell’intenzione di prorogare i precari».

Le critiche

Di spoliazione del Madonna del Soccorso ha parlato la consigliera Luciana Barlocci sottolineando anche la tempistica delle liste di attesa e ha chiesto alla giunta regionale di intervenire per ridurle, mentre l’ex sindaco Piunti ha chiesto un incontro tra la commissione sanità e la Regione e il consigliere Giorgio De Vecchis ha parlato dei sambenedettesi come cittadini figli di un dio minore sotto il profilo sanitario.
 

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