L’acqua nera del torrente Ragnola: i residenti adesso sono molto preoccupati

L’acqua nera del torrente Ragnola: i residenti adesso sono molto preoccupati
L’acqua nera del torrente Ragnola: i residenti adesso sono molto preoccupati
di Marco Braccetti
3 Minuti di Lettura
Venerdì 30 Dicembre 2022, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 20:52

SAN BENEDETTO  - Preoccupa la qualità dell’acqua che scorre nel torrente Ragnola. La questione è stata affrontata durante l’ultima assemblea pubblica del Comitato di quartiere omonimo, svolta a metà dicembre. Intanto la polizia municipale riattiva i controlli anti-inquinamento lungo i canali idrici. 


Gli interrogativi 


Ma andiamo con ordine, partendo dalla relazione di Michela Galieni (presidente del Quartiere Ragnola) che mette in fila alcuni fatti accaduti sul finire della scorsa estate quando, in due distinte occasioni, a seguito di forti piogge, il torrente s’è ricoperto di una torbida patina melmosa: «Inizialmente - ha detto la presidente - si pensava fosse un versamento di acque scure.

Dopo alcune segnalazioni dei cittadini al Ciip, è stato effettuato un controllo e non risultavano anomalie. Così, hanno dedotto che il problema fosse uno strato stantio di liquami, probabilmente batterici, che si era accumulato nel tempo e che non era stato doverosamente pulito». Va detto che le analisi sulla salubrità delle acque marine effettuate dall’Arpam non hanno evidenziato problemi alla foce del torrente Ragnola. «Comunque - sottolinea la Galieni - il letto del torrente necessita di gestione. Viste le piogge esigue, si creano delle pozze stagnanti che, nei mesi estivi, possono compromettere il turismo».

Su questo fronte, la polizia municipale si prepara a rialzare la guardia. Con l’arrivo del 2023, infatti, riprende il monitoraggio dei tre principali torrenti presenti in città, ossia: Albula, Ragnola e canale consortile della Sentina. Quest’iniziativa è contenuta in un particolare protocollo operativo, recentemente rinnovato, dopo l’ultima stipula datata 2014. Agenti della polizia municipale e tecnici CiaLab (azienda specializzata che supporta il Comune nei controlli ambientali) inizieranno una serie di attività coordinate per verificare qualità e origine di tutti gli scarichi che interessano le tre aste; provenienti sia da abitazioni civili sia da insediamenti produttivi, impianti di depurazione compresi, accertando se sono in regola sulle norme in materia. 


Una filiera di responsabilità


Da qui l’esigenza di coinvolgere Ciip e le amministrazioni di Acquaviva e Monteprandone. Dal Comune di San Benedetto prevedono anche un intervento mirato sui ristagni: proprio il problema evidenziato dai residenti di Ragnola. In particolare, vigili e tecnici valuteranno l’impiego della “fitodepurazione”: tecnica naturale che utilizza piante e microrganismi batterici per un’opera di purificazione idrica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA