RIPATRANSONE - Nato a Ripatransone, vissuto ad Ancona e, negli Anni Ottanta, responsabile della comunicazione di Confcooperative Marche insieme all’attuale presidente dell’Ucsi nazionale Vincenzo Varagona. È stato nominato direttamente da Papa Francesco abate della prestigiosa Abbazia di Montecassino, Antonio Luca Fallica, benedettino, priore emerito della Comunità Monastica “SS. Trinità” di Dumenza (Varese) e appunto piceno di nascita.
L’annuncio
L’annuncio è stato dato ieri, una bella notizia che arriva a rallegrare un giorno di lutto per la diocesi di San Benedetto, Ripatransone e Montalto, quello del funerale dell’amato vescovo emerito Gervasio Gestori. Fallica, 64 anni, al secolo Antonio, come monaco ha assunto il nome di Fra’ Luca. Per diventare abate ora dovrà essere ordinato sacerdote come previsto dalle regole ecclesiastiche, lui che è partito dal paese piceno in giovane età per seguire il padre che lavorava all’Inrca di Ancona. E proprio nel capoluogo dorico ha frequentato quel liceo Rinaldini dove ha incontrato l’Azione Cattolica, movimento nel quale si è formato diventandone vicepresidente diocesano dei giovani.
Dopo la laurea in in Legge, a Macerata, nel 1985 è partito per Praglia dove si è formato dal punto di vista teologico che ha poi ulteriormente approfondito a Milano nella Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale. Ha quindi continuato a restare nel Nord Italia. Nel 1989, infatti, con i altri confratelli, ha fondato la Comunità monastica della Ss. Trinità, che si trova ancora a Dumenza, provincia di Varese, che ricade sotto la diocesi di Milano. In questa comunità ha abbracciato la professione monastica solenne il 5 gennaio del 1996.
Gli incarichi
Dopo aver svolto l’incarico di cellerario, fratel Luca è stato eletto priore della comunità il 29 ottobre del 2010 e ha continuato per 12 anni a svolgere questo servizio fino al 2 dicembre del 2022. Ieri dunque la notizia che si sarebbe dovuto trasferire in provincia di Frosinone, nell’abbazia dei benedettini, uno dei più importanti luoghi di preghiera del mondo perché legato indissolubilmente a San Benedetto, patrono d’Europa e fondatore di quella regola (Ora et labora) che ancora oggi attrae molti giovani ad abbracciare il suo cammino, difficile ma ricco di soddisfazioni spirituali.
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