Prima multati, poi beffati
L’ira di 400 automobilisti

Prima multati, poi beffati L’ira di 400 automobilisti
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Venerdì 10 Maggio 2019, 06:35
ASCOLI - Prima multati, poi beffati. E’ questa la sorte di decine di automobilisti piceni multati attraverso il doppio sistema tutor-autovelox sulla strada Picena, ovvero quella che va da Ascoli verso Roccafluvione e Comunanza. Pur avendo avuto sentenze favorevoli da parte dei giudici di pace, si sono ritrovati vincitori, ma con la fregatura di dover pagare spese legali e contributo unificato, somme superiori all’importo delle multe contestate. Una situazione paradossale che vede già alcuni di loro pronti a ricorrere in appello. E questo perché, trovarsi a pagare qualche centinaio di euro tra spese legali e di notifica rispetto agli importi di multe da alcune decine di euro, ha veramente del paradossale. Tutto questo accade in relazione ai rilevatori di velocità disposti dalla Provincia che su quella stessa strada, dal 18 aprile al 29 novembre 2018, hanno portato a comminare 1.835 multe. Di cui ben 377 sono state comminate nel periodo (tra il 25 ottobre e il 29 novembre) in cui l’ente provinciale, per sua stessa ammissione successiva ai fatti, non aveva alcuna autorizzazione da parte dell’Anas, neoproprietaria subentrata alla Regione. Il pasticcio dei tutor-autovelox sulla strada Picena, che ha poi portato la Provincia ha dismettere, il 29 novembre scorso, quelle macchinette per la rilevazione della velocità, si è concretizzato su due fronti. 

 

Il primo riguarda proprio l’utilizzo degli impianti di rilevazione inizialmente solo come tutor e poi, dal 18 aprile 2018 (a seguito di una convenzione tra Regione e Provincia) anche come autovelox. Su questo aspetto, anche il comitato spontaneo di automobilisti che si è mosso per tutelare i cittadini ha sollevato dubbi sul duplice utilizzo di quelle macchinette sulla Picena. E sono stati presentati, in tal senso, diversi ricorsi da parte di automobilisti multati. Ma adesso emerge che proprio quei ricorrenti hanno visto trasformarsi la loro contestazione in una vera e propria beffa quando il giudice di pace ha dato loro ragione ma con l’accollo delle spese legali e del contributo unificato. Qualcuno, però, non si è arreso e ha deciso di ricorrere in appello (sarebbero almeno 13 gli automobilisti che hanno deciso di contrapporsi ancora). Altri ricorsi di automobilisti ascolani multati sempre attraverso autovelox-tutor lungo la strada Picena sono stati presentati al prefetto per un altro motivo.

Si tratta del periodo in cui la Provincia ha continuato a tenere accesi gli apparecchi rilevatori di velocità pur essendo, nel frattempo, la strada passata di proprietà dell’Anas e, quindi, non avendo più alcun valore la concessione stipulata da Palazzo San Filippo con la Regione (precedente proprietaria della strada in questione). In pratica, dal 25 ottobre fino al 29 novembre 2018, giorno in cui la Provincia ha diramato un comunicato con cui disponeva la sospensione delle rilevazioni di velocità, sono state elevate 377 contravvenzioni senza che, però, ci fosse un accordo formale (tra l’ente provinciale e l’Anas) per il prosieguo del servizio e, quindi, dell’attività sanzionatoria. Palazzo San Filippo, nel comunicato di sospensione a partire del 29 novembre, aveva scritto che «le criticità riferite circa l’erogazione delle sanzioni riscontrate dal 25 ottobre al 29 novembre scorso, giorno in cui è stato sospeso il monitoraggio, saranno oggetto di valutazione da parte degli organi giurisdizionali». Da qui, ecco arrivare i primi ricorsi al prefetto che, nei tempi previsti, è chiamato ad esprimersi. 
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