Fuga verso i comuni vicini: Ascoli sotto i 47mila abitanti. Cresce il divario con San Benedetto

Fuga verso i comuni vicini: Ascoli sotto i 47mila abitanti. Cresce il divario con San Benedetto
Fuga verso i comuni vicini: Ascoli sotto i 47mila abitanti. Cresce il divario con San Benedetto
di Filippo Ferretti
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Giovedì 4 Febbraio 2021, 11:26

ASCOLI - Continua inesorabile il declino demografico del capoluogo piceno. A quattro anni dalle ferite del terremoto non si ferma l’emorragia di abitanti nelle Cento Torri, resa evidente già lo scorso anno dal sorpasso di San Benedetto.

Probabilmente, nell’ultimo anno con la pandemia, chi abbandona Ascoli lo fa anche per tentare di risolvere problemi lavorativi, che vanno ad aggiungersi a quelli che tante coppie appena sposate lamentano da tempo: dagli affitti della case troppo cari, dalla carenza di parcheggi in centro fino alla sostanziale mancanza di opportunità.

I dati

I numeri impietosi forniti dall’Istat parlano chiaro: a fine 2020 San Benedetto che si conferma il comune più popolato della provincia picena mentre Ascoli, mese dopo mese, prosegue il suo lenta ma costante ridimensionamento, acuito dopo il terremoto dell’agosto 2016 (quando gli abitanti erano quasi 50mila).

San Benedetto è passata dai 47.469 abitanti del 2019 agli attuali 47.560, guadagnando quasi cento residenti. Il capoluogo piceno, che l’anno scorso era sorprendentemente sceso sotto i 48 mila abitanti, nell’ultima ricerca statistica di fine 2020, crolla sotto i 47mila. Nel dettaglio, Ascoli è passata dai 47.334 abitanti del 2019 anno censiti all’ufficio anagrafe, ai 46.845 di fine 2020 perdendo in un anno quasi 500 abitanti. Si tratta di un fenomeno progressivo, che sta inducendo gli ascolani ad abbandonare le cento torri per trasferirsi in località vicine, come dimostrano gli aumenti progressivi di residenti nel comprensorio. 

L’emorragia

Parliamo ad esempio di Castel di Lama, oggi salita a 8500 persone; Folignano, per oltre 9 mila abitanti e Monsampolo, che vanta oltre 4.500 residenti. Negli ultimi 12 mesi ad aver accresciuto il numero degli abitanti ci sono centri della vallata del Tronto come Colli del Tronto, passato dai 3.673 di un anno fa ai 3.684 di oggi, e Castorano, che in un anno ha visto la propria popolazione essere di 470 unità: dalle 2.300 unità di 12 mesi fa alle 2.770 attuali. Per rendere più chiaro l’andamento di questi mesi è necessario riportare i dati appartenenti alla ricerca demografica degli anni ’90, quando Monsampolo aveva 3700 residenti e Castel di Lama e 25 anni fa registrava 6500 abitanti. In questo confronto è bene inserire anche i numeri del passato di Ascoli e di San Benedetto, protagoniste di un ribaltamento clamoroso se si pensa che agli inizi degli anni Sessanta la popolazione della città costiera era pari a 32mila residenti con gli ascolani che risultavano essere ben oltre i 50mila. L’emigrazione verso altri comuni da parte degli abitanti delle Cento Torri ha visto il suo acme nel 2016, quando ha iniziatoa a scendere sotto i 50 mila. Per capire meglio la velocità del fenomeno osserviamo i numeri dell’abbandono delle abitazioni ascolane negli ultimi decenni: erano 54.298 gli ascolani nel 1981 per diventare 53.591 nel 1991 e poi 51.357 nel 2001. 
Il terremoto
Negli ultimi quattro anni è stata rilevata una perdita rapida di residenti, con una media di circa 500 abitanti in meno per ogni anno. Di fronte a tale spopolamento, il sindaco Fioravanti sta cercando soluzioni per attrarre nuovi abitanti sotto le cento torri, dall’esenzione della tassa sui rifiuti a un piano casa. Ma l’impresa non è facile e specie i giovani preferiscono altre località dove vivere.

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