Palazzine e villette a Porto d’Ascoli: «Il Comune deve dare una risposta»

Palazzine e villette a Porto d’Ascoli: «Il Comune deve dare una risposta»
Palazzine e villette a Porto d’Ascoli: «Il Comune deve dare una risposta»
di Alessandra Clementi
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Giovedì 8 Giugno 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 13:03

SAN BENEDETTO Il Comune dovrà dire cosa intende fare delle varianti Areamare, in caso contrario verrà nominato il prefetto quale commissario ad acta per prendere in mano l’intera operazione. Quanto contenuto nella sentenza emessa dal Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso presentato dalla società Areamare contro il Comune, in merito alle palazzine che dovrebbero sorgere tra via Mare e via del Cacciatore. Quattro palazzine da tre piani e quattro villette in zona Sentina, mentre nella zona più a nord quattro palazzine di quattro piani, una piazza oltre a sei villette. 


Il ricorso 

Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso che era stato presentato dall’impresa proponitrice delle varianti per realizzare palazzine a sud di Porto d’Ascoli, progetti che sono stati ignorati dall’amministrazione comunale mentre la società chiede che venga presa una posizione chiara.

Richiesta accolta dalla magistratura che ha intimato il Comune a fornire una risposta attraverso una delibera di giunta. In caso contrario verrà nominato il prefetto come commissario ad acta, tanto che Palazzo del Governo ha già inviato una diffida all’amministrazione intimandola a provvedere. «Nel caso di ulteriore inerzia- si legge nella sentenza -verrà nominato commissario ad acta il prefetto di Ascoli che provvederà». Sempre nel pronunciamento è stato condannato il Comune al pagamento delle spese relative al doppio grado di giudizio da liquidare a favore della società Areamare per duemila euro oltre agli accessori di legge e spese generali. A questo punto il Comune avrà 120 giorni, dalla notifica del pronunciamento per provvedere sull’istanza della società appellante. Decorso tale termine, se il Comune non interverrà, verrà nominato commissario ad acta il Prefetto di Ascoli, con facoltà di delega a un funzionario dell’Ufficio, purché dotato delle necessarie competenze, affinché provveda nel successivo termine di 90 giorni a concludere il procedimento. Inoltre viene disposto che nel caso si arrivi alla nomina del commissario ad acta, verrà trasmessa copia del provvedimento alla Corte dei conti per una eventuale valutazione in quanto potrebbe delinearsi un danno erariale. 

La vicenda

Da tempo va avanti il contenzioso tra la società Areamare e il Comune in merito alle due varianti di via del Cacciatore e via Mare proposte 5 anni fa e che ancora attendono una risposta. Si era svolta nelle scorse settimane a Roma, presso il Consiglio di Stato, alla presenza dei legali Massimo Ortenzi per la società edile e Stefano Orena in rappresentanza del Comune, la discussione sul ricorso portato avanti dall’impresa edile di Porto d’Ascoli che dopo cinque anni chiedeva una risposta chiara da parte dell’amministrazione Spazzafumo, ovvero se intende portare avanti o meno queste due varianti. Finora il Comune aveva sempre sostenuto di aver risposto con la delibera di giunta dello scorso dicembre con cui si dava il via all’iter per il nuovo Piano regolatore generale. Delibera quest’ultima che secondo Areamare non sarebbe una risposta esaustiva e tanto è stato confermato dal Consiglio di Stato. 

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