«Numero di decessi non anomalo»: ecco cosa ha detto la direttrice del Distretto nei confronti dell'infermiere accusato di omicidio

Gli avvocati dell'infermiere
Gli avvocati dell'infermiere
di Luigi Miozzi
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Giovedì 20 Gennaio 2022, 07:35

OFFIDA - «Il numero dei decessi registrato all’interno della Rsa di Offida non è anomalo». A sostenerlo, davanti ai giudici della Corte d’assise di Macerata, è stata la dottoressa Giovanna Picciotti, direttore del distretto sanitario di Ascoli.

Nel corso dell’udienza del processo che vede imputato Leopoldo Wick ritenuto il responsabile della morte di otto anziani e del tentato omicidio di altri quattro ospiti della struttura, Picciotti, chiamata sul banco dei testimoni dai difensori dell’infermiere, dati alla mano, ha riferito che, tra il 2017 e il 2019, il numero superiore dei decessi registrato nella struttura di Offida rispetto a quello delle altre due case di riposo gestite dall’Asur nel distretto sanitario di Ascoli, derivava dalla diversificazione delle tipologie di degenti ricoverati nelle Rsa, frutto anche delle scelte di politica sanitaria.


Le motivazioni
Ad Offida, infatti, avendo la possibilità di avere a disposizione in maniera continuativa della guardia medica e del presidio Potes, essendo maggiormente in grado di far fronte ad eventuale emergenze, è stato deciso di destinarlo agli anziani con gravi patologie e quindi a chi aveva una più alta probabilità di mortalità.

Una testimonianza assai circostanziata tanto che i difensori di Wick, gli avvocati Tommaso Pietropaolo e Francesco Voltattorni, ritengono di aver assestato un duro colpo all’impianto accusatorio della Procura.

«È stata una testimonianza importante - sostengono i due penalisti all’uscita dal tribunale di Macerata - perché ha fatto sì che parte degli indizi su cui si fonda l’accusa sono stati clamorosamente smentiti e sgonfiati da una testimonianza di altissimo rilievo quale il direttore del distretto sanitario di Ascoli. Come ha detto il teste davanti alla corte, quei decessi non solo erano prevedibili ma, anzi, erano attesi per la tipologia particolare degli ospiti della Rsa di Offida».

Poi è stato ascoltato come testimone della difesa anche Cesare Milani, fino allo scorso 31 dicembre direttore generale dell’Area vasta 5, che ha riferito anch’egli in ordine al numero dei decessi riscontrati nella struttura e sulle scelte sanitarie riguardanti le case di riposo. In apertura di udienza, i difensori di Wick avevano comunicato l’impossibilità del proprio assistito di testimoniare davanti ai giudici: «Wick non è nelle condizioni psicofisiche di sostenere l’interrogatorio - dicono gli avvocati -. Ma lui vuole essere sentito e, non appena le condizioni lo consentiranno,  si sottoporrà all’esame e lo abbiamo detto realmente alla corte». 


I testimoni
Davanti ai giudici, inoltre, sono sfilati anche gli ultimi testimoni indicati dalle parti civili che hanno ripercorso, non senza emozioni, le ultime settimane dei loro congiunti che erano ricoverati nella Rsa di Offida.

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