Morto Pierluigi Camiscioni, azzurro del rugby e controfigura di Bud Spencer: aveva 67 anni

Morto Pierluigi Camiscioni, azzurro del rugby e controfigura di Bud Spencer: aveva 67 anni
Morto Pierluigi Camiscioni, azzurro del rugby e controfigura di Bud Spencer: aveva 67 anni
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Giovedì 27 Agosto 2020, 21:50 - Ultimo aggiornamento: 22:43
SAN BENEDETTO DEL TRONTO - Pierluigi Camiscioni è morto oggi a 67 anni a San Benedetto del Trento. L' azzurro del rugby, uno scudetto con L'Aquila e campionati anche con la Roma, controfigura di Bud Spencer, ristoratore  e operatore turistico, aveva 67 anni e da tempo lottava con una dura malattia.    

 

Addio a Pierluigi Camiscioni





La nota della Fir
E’ con profonda tristezza che la Federazione Italiana Rugby apprende della scomparsa di Pierluigi Camiscioni, Azzurro n. 312, primo atleta sanbenedettese a indossare la maglia azzurra della Nazionale.

Camiscioni si è spento oggi a San Benedetto del Tronto, al termine di una lunga malattia. Aveva compiuto 67 anni lo scorso 30 maggio.

Esuberante e appassionato, era stato negli Anni ‘70 un seconda linea dalle doti fisiche per l’epoca sorprendenti, legando la propria carriera a due sole maglie, quella neroverde de L’Aquila, che l’aveva lanciato, e quella bianconera della Rugby Roma, vestita a cavallo tra gli Anni ’70 e gli ‘Anni 80. Con L’Aquila, dove era tornato nell’ultima fase della propria carriera, aveva anche conquistato il titolo di Campione d’Italia del 1982, in una squadre che aveva in Massimo Mascioletti un formidabile realizzatore.

Sette, tra il 1975 ed il 1978, i capi conquistati con l’Italia. Esordio a Gosforth contro l’Inghilterra U23, ma è il 1976 il suo anno pregiato con le vittorie sulla Romania, la Spagna ed il Giappone e la sconfitta di misura, 15-16 a Milano, nel primo test-match tra l’Italia ed i Wallabies australiani e una maglia da titolare indossata in tre dei cinque incontri internazionali giocati quell’anno dagli Azzurri. 

L’ultima uscita con la Francia “B” sul prato del “Fattori” de L’Aquila, la sua seconda casa. 

Imprenditore nel settore dell’intrattenimento balneare e della ristorazione nella sua vita dopo il rugby, era sempre rimasto legatissimo alla palla ovale e alla maglia azzurra: presenza fissa sugli spalti dell’Olimpico per le partite del Sei Nazioni, aveva contribuito a portare l’Italia ad Ascoli nel 2009 e nel 2014 per i due test-match contro Samoa e, nel 2019, aveva salutato il debutto azzurro nella sua San Benedetto del Tronto in occasione del Cattolica Test Match pre-Mondiale vinto contro la Russia. 

Sempre pronto allo scherzo, facile alla battuta, aveva anche vissuto una parentesi cinematografica negli Anni ’90 recitando come controfigura di Carlo Pedersoli - in arte Bud Spencer - nella serie di film “Noi non siamo angeli”.

Alla famiglia Camiscioni vanno le condoglianze del Presidente Alfredo Gavazzi, del Consiglio Federale e dello staff tecnico della Squadra Nazionale. 

LO STRUGGENTE SALUTO DI CARLO FRUTTI 


Ciao Pierluigi.
Oggi hai segnato la tua ultima meta.
Il dolore della notizia si somma ai ricordi dell'incontro proprio di  qualche giorno fa a Viale Moretti a San Benedetto del Tronto, e con quelli  degli anni da compagni di squadra (e di camera nelle lunghe trasferte) con L'Aquila Rugby.
Sì, proprio noi due "sambenedettesi" per nascita ed adozione, abbiamo conquistato touches e "spinto" da seconda linea la mischia per le vittorie della squadra nero-verde.
Abbiamo esultato la scorsa estate per la "prima" partita della Nazionale Italiana di Rugby a San Benedetto. Quella maglia azzurra, che abbiamo vestito, ora vinceva nella "nostra" Città.
In campo un esempio ed uno sprone, negli incontri personali,  anche dopo molti anni, sempre la simpatia del tuo sorriso e l'abbraccio tra due "Amici".
Dopo la "partita" della Vita è l'ora del Terzo Tempo.
Riposa in Pace, Amico mio.

 
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