Il sindaco di Monteprandone scrive alla Regione: «Pronti ad attivare un punto vaccinale anti Covid»

Il distretto sanitario di Monteprandone
Il distretto sanitario di Monteprandone
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Lunedì 29 Marzo 2021, 16:23 - Ultimo aggiornamento: 16:41

MONTEPRANDONE - Molto più di una lettera, è una sorta di candidatura con tanto di argomentazioni e spiegazioni. E' l'iniziativa del primo cittadino di Monteprandone Sergio Loggi che interviene sulla questione delle vaccinazioni con tanto di missiva alla Regione Marche per sottolineare la disponibilità del suo comune ad allestire un punto vaccinale anche per alleggerire la pressione che incombe su Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto.

«Ho inviato una lettera alla Regione Marche in cui chiedo di attivare sul nostro territorio un punto vaccinale.
Abbiamo la sede del Distretto Sanitario dell’AV5 Asur Marche, ma l’Amministrazione comunale mette a disposizione anche il “bocciodromo”. Nell’impianto sportivo di proprietà comunale - dice il sindaco - lo scorso gennaio, abbiamo effettuato lo screening con tamponi rapidi, testando in tre giorni quasi 5.000 persone  provenienti dai Comuni limitrofi: Acquaviva Picena, Monsampolo del Tronto, ma anche San Benedetto del Tronto, Spinetoli e Colli del Tronto.  
Con i suoi quasi 13.000 residenti, Monteprandone è il quarto Comune del Piceno e il primo della Vallata del Tronto tra i Comuni di medie dimensioni. Nella frazione di Centobuchi, è presente una zona industriale dinamica con numerose aziende e un tessuto commerciale e artigianale operoso. Non credo di esagerare nell’affermare che ogni giorno, a Centobuchi circolano oltre 15.000 persone, trasformando il nostro territorio in un crocevia di lavoratori che potrebbero essere vaccinati in un unico grande punto vaccinale.
Non da ultimo, mi preme sottolineare che l’apertura di un punto vaccini a Monteprandone riuscirebbe ad alleggerire la pressione sui due punti di San Benedetto del Tronto e Ascoli Piceno.
Questa  proposta, anticipata telefonicamente al dott.

Cesare Milani, è già stata condivisa con i medici di medicina generale e i farmacisti operanti sul territorio comunale che si sono detti favorevoli ad offrire la propria professionalità al servizio della comunità».

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