Una coppia scomparsa nel nulla da 36 anni "blocca" la ricostruzione post terremoto

Montemonaco, una coppia scomparsa nel nulla da 36 anni "blocca" la ricostruzione post terremoto
Montemonaco, una coppia scomparsa nel nulla da 36 anni "blocca" la ricostruzione post terremoto
di Luigi Miozzi
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Sabato 12 Dicembre 2020, 03:20

ASCOLI - Una coppia scomparsa più di trent’anni fa in situazioni misteriose ma, a distanza di tutto questo tempo, l’impossibilità di sapere quale sia stato il loro destino, rischia di bloccare la pratica di ricostruzione post terremoto di un comparto immobiliare a Montemonaco, dove vivevano.

È indispensabile anche la loro firma o quella di eventuali eredi per poter regolarizzare la domanda e procedere alla ristrutturazione di una serie di edifici confinanti. La situazione, però, è assai controversa e ammantata di mistero e per capire quello che è avvenuto, bisogna tornare indietro di 36 anni. 

La storia

Siamo nel 1984 quando Michele Evangelista e Rosa Buratti, marito e moglie che all’epoca avevano poco più di sessant’anni, perdono il loro figlio Francesco, morto a circa trent’anni in un tragico incidente stradale a Termoli.

Il giovane, che sembrerebbe essere vicino agli ambienti dell’estremismo di destra, agli inizi degli anni Ottanta aveva avuto problemi giudiziari ed era stato arrestato perché ritenuto responsabile di aver posizionato un ordigno esplosivo all’interno di una caserma del nord d’Italia. È giugno del 1984 quando Francesco viene travolto e ucciso da un camion sulla tangenziale di Termoli, riuscendo probabilmente a compiere quelli che sembrerebbero essere i suoi intenti suicidi. In quegli stessi giorni, però, scompaiono anche i suoi genitori. Alcuni vicini di casa li vedono una domenica montare sulla loro Ritmo bianca e allontanarsi. Quella è stata l’ultima volta che moglie e marito sono stati avvistati. 

Le indagini

Quando la Procura di Ascoli cerca di rintracciare i genitori del giovane morto in Molise, non riuscendo a contattare nessuno, chiede al loro avvocato di fiducia, Giulio Natali, che in quel periodo li stava seguendo per una controversia familiare, notizie dei coniugi Evangelista. Lo stesso legale ascolano, che per alcune settimane aveva provato a mettersi in contatto con i suoi clienti senza successo, conferma l’impossibilità anche per lui di rintracciarli. A quel punto, la Procura dispone il sopralluogo nell’abitazione di Montemonaco. Quando gli agenti della questura di Ascoli entrano all’interno, trovano tutto in ordine, con il cibo ancora nel frigorifero seppur avariato e, all’interno di un cassetto, anche un libretto bancario al portatore su cui era depositata una cospicua somma di denaro. Gli agenti prendono in custodia il libretto e lo inseriscono insieme con il verbale nel fascicolo presente in Questura. 

Le ipotesi

Si pensa ad un gesto estremo dei coniugi, probabilmente straziati dalla tragedia del figlio, tanto che viene dragato il lago di Gerosa ma di Rosa e Michele non c’è traccia così come della loro auto. Con il passare degli anni, di quella storia a Montemonaco non ne parla più nessuno ma ora è tornata di attualità perché, proprio l’avvocato Natali, per conto di alcuni parenti, ha avviato le pratiche per il riconoscimento della morte presunta della coppia per dare la possibilità ai proprietari degli immobili confinanti di presentare la pratica per la ricostruzione dei danni subiti dal terremoto.

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