Studiate traiettoria del meteorite, esplosioni e vento. Gli scienziati sono certi: nelle Marche il punto di caduta, ecco dove cercare

Il ritrovamento di un frammento di meteorite
Il ritrovamento di un frammento di meteorite
di Sandro Benigni
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Giovedì 24 Marzo 2022, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 25 Marzo, 08:49

CUPRA MARITTIMA - Alcuni frammenti della meteora che lo scorso 5 marzo ha illuminato i cieli italiani ed è stata osservata da migliaia di persone, potrebbero essere caduti nei territori di Cupra Marittima e dintorni. Ad affermarlo è l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) in un documento nel quale ha stimato che la traiettoria del bolide possa aver interessato quelle zone. 

 

Gli esperti dell’Inaf hanno calcolato la direzione del meteoroide anche dopo che è terminata l’emissione di luce e tenendo conto della direzione e della velocità dei venti in quota ha scritto nel documento che frammenti di maggiori dimensioni risultano essere caduti in mare, mentre altri più piccoli potrebbero essere caduti nella zona costiera vicino a Cupra Marittima. 

Il punto di caduta dei frammenti, ammontanti ad un peso totale di circa 1 kg, è proprio a cavallo del litorale in prossimità della zona cuprense. Inoltre, visto che ci sono state diverse deflagrazioni lungo la traiettoria del bolide, è possibile trovare frammenti anche seppur in una zona più a sud a causa dei venti presenti in quota. Il bolide era molto luminoso, al punto che anche gli spettatori della partita Roma-Atalanta hanno potuto assistere al transito del bolide, nonostante l’intensa illuminazione dello stadio Olimpico. 

È utile specificare subito che non esiste nessun pericolo per la salute o altro derivante dal ritrovamento da una presunta meteorite, che in sostanza è un pezzo di roccia inerte, ma è anche importante sapere cosa fare se si dovesse rinvenire qualche pietra che potrebbe essere un meteorite.

Per primo bisogna fotografare il pezzo di roccia in modo da poter mappare il luogo di caduta, poi evitare di toccarlo con le mani e di alitare troppo vicino all’oggetto, non avvicinare calamite, né avvolgerle in plastica o alluminio ma in un panno di cotone. Successivamente la pietra va inserita in un primo barattolo di vetro che, a sua volta, andrà chiuso in un secondo barattolo di vetro più grande a chiusura ermetica e con degli assorbi umidità, in modo da tenerla il più possibile isolata dall’ambiente esterno. Coloro che ritengono di aver trovato un frammento di questo meteorite devono contattare per posta elettronica il Professor Gabriele Giuli dell’Università di Camerino, incaricato di coordinare le ricerche, a questo indirizzo: gabriele.giuli@unicam.it. Il progetto Prisma (Prima Rete Italiana per la Sorveglianza sistematica di Meteore e Atmosfera), promosso dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e sostenuto dalla fondazione Crt, si articola attraverso una rete di videocamere all-sky, installate in diverse località del territorio italiano, da dedicare all’osservazione di meteore brillanti – i cosiddetti “bolidi” – con il fine di determinare le orbite degli oggetti che le provocano e delimitare con un buon grado di approssimazione le aree dell’eventuale caduta di meteoriti, che può essere associata a questi eventi.

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