Il ponte ciclopedonale sul fiume Tronto rischia di slittare almeno fino al 2026

La protesta per i ritardi per il ponte
La protesta per i ritardi per il ponte
di Davide Crisci
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Lunedì 17 Ottobre 2022, 06:40 - Ultimo aggiornamento: 16:56

MARTINSICURO - Abruzzo e Marche unite nella protesta sulla cancellazione dei fondi (dirottati per la tappa del Giro d’Italia) per la realizzazione del ponte ciclopedonale sul Tronto. Perché «il ponte lo vogliamo subito». Questa la scritta impressa su uno striscione che campeggiava ieri mattina durante la manifestazione. Destinatario del messaggio, il governatore della Regione Abruzzo, Marco Marsilio. 

 
La contestazione
Una contestazione con l’obiettivo dichiarato di tenere «alta l’attenzione sul problema fino a che non ci sarà un atto che dimostri la disponibilità dei fondi in bilancio per l’opera».

Le parole sono di Giuseppe Capriotti, segretario del Pd di Martinsicuro secondo cui la scelta della giunta Marsilio va a stoppare un iter che era in piedi dal 2018. «Adesso invece – ha aggiunto – riprogramma tutta la cronologia per realizzare l’opera pubblica. Si parla del 2026 ma ancora non esiste un finanziamento certo». Alla manifestazione erano presenti i gruppi consiliari di minoranza del Comune di Martinsicuro (Europa Verde, Pd, Martinsicuro e Villa Rosa bene comune), le associazioni Mountain Wilderness Abruzzo, Anffas Martinsicuro, Fiab San Benedetto, Fridays For Future Teramo e LIPU Teramo. «E’ fondamentale non abbandonare questo progetto – è il commento di Marta Viola di Europa verde – Il ponte serve a migliorare la qualità della vita dei cittadini. Senza dimenticare la mobilità sostenibile sia dal punto di vista ecologico sia economico. Permettere di arrivare nelle Marche in bicicletta attraversando in sicurezza il fiume Tronto è un atto di civiltà necessario. E’ un’infrastruttura essenziale per i disabili: Anfass porta avanti una battaglia contro le barriere architettoniche, tutte le categorie hanno necessità di quest’opera».

Sulla questione nei giorni scorsi era intervenuto anche il consigliere regionale Dino Pepe che ieri ha ribadito: «E’ una brutta pagina della giunta Marsilio che ha cancellato anni di lavoro tra due comuni, due province e due regioni. E’ una protesta di popolo, di piazza, di cittadini delusi». Chi ha parlato di complicità della Regione Marche è invece Francesco Ameli del Pd di Ascoli: «Purtroppo assistiamo alla cancellazione dei fondi per il ponte ciclo pedonale da parte della Regione Abruzzo con la piena complicità della Regione Marche – ha detto –. Questa è un’opera straordinariamente importante per collegare due territori che da sempre si toccano dal punto di vista lavorativo e culturale. Pensare che c’è una certa politica che sceglie di revocare fondi perché non è stata in grado di fare alcuna progettazione è uno schiaffo ai cittadini e a tutti quelli che hanno a cuore il nostro territorio».
Il cicloturismo 
Per il coordinatore di Fiab delle Marche Enrico Tosi quella della cancellazione dei fondi è una pessima notizia. «Il cicloturismo crea lavoro – dice – ovunque è in forte sviluppo e i nostri territori rischiano di rimanere indietro in un mercato molto competitivo. Non si può rimanere in sospeso, in attesa di un ponte che non c’è e non ci sarà chissà per quanto tempo, per questo la Fiab chiede che si realizzi comunque un collegamento ciclabile». 

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