La missione doveva
simulare una ricognizione

La missione doveva simulare una ricognizione
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Mercoledì 20 Agosto 2014, 20:07 - Ultimo aggiornamento: 20:12
ASCOLI - I due Tornado che si sono scontrati ieri erano impegnati in una missione a tempo che prevedeva una serie di punti di virata per effettuare una ricognizione di un'area specifica. I due caccia non erano dunque impegnati a simulare «una reazione ad una possibile minaccia».





Lo sottolineano fonti militari ribadendo che i quattro militari impegnati erano preparati per il compito che era stato loro affidato e alcuni di loro aveva anche partecipato alle operazioni in Libia.





I due Tornado erano decollati dalla base di Ghedi a distanza di 5 minuti l'uno dall'altro: il primo alle 15.22 e il secondo alle 15.27 per un missione che, dicono le fonti, sarebbe dovuta durare circa un'ora e mezza. L'incidente si è verificato attorno alle 16.30 e dunque, si sottolinea, i velivoli stavano rientrando alla base. Quel che è accaduto lo diranno con certezza le scatole nere. Quel che già si sa, invece, è che i due Tornado erano impegnati in una missione propedeutica all'esercitazione della Nato in programma a Ghedi in autunno. Un'esercitazione per verificare la prontezza nella reazione sia degli equipaggi sia del personale di terra. «Si tratta di missioni complesse - dicono le fonti - che richiedono un alto livello di capacità».



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