Grottammare, i volontari della Misericordia nei luoghi dell'alluvione tra fango, sudore e disperazione ma rallegrati da Engiel

Grottammare, i volontari della Misericordia nei luoghi dell'alluvione tra fango, sudore e disperazione ma rallegrati da Engiel
Grottammare, i volontari della Misericordia nei luoghi dell'alluvione tra fango, sudore e disperazione ma rallegrati da Engiel
di Stefania Serino
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Venerdì 21 Ottobre 2022, 03:05

GROTTAMMARE - La forza della vita che irrompe anche quando tutto sembra perduto. A tenere a battesimo il piccolo Engiel nato a Cantiano nei giorni dell’emergenza, sono stati gli operatori della Misericordia di Grottammare che fino al 3 ottobre scorso hanno operato nelle zone alluvionate. 

 

Una foto con palloncini azzurri e uno striscione dove si legge «benvenuto Engiel». Nel mezzo dell’emergenza la nascita di un bambino infonde speranza, anche quando si sta ancora spalando il fango davanti alle case danneggiate dall’alluvione: «Siamo stati proprio contenti - racconta il governatore Alessandro Speca - il piccolo è venuto al mondo in un momento complicato ma quello che conta è la vita». Oltre al lieto evento che ha alleggerito i cuori feriti dalla tragedia che ha sconvolto le Marche, gli operatori della Misericordia hanno vissuto anche la grande onda di solidarietà che è partita proprio dai giovani: «Mi ha fatto piacere - spiega Edoardo - vedere tanti ragazzi che sono venuti a chiederci persino i guanti e una pala per dare una mano, avranno avuto diciassette o diciotto anni, si sono uniti a noi per dare una mano». «Noi di queste figure abbiamo particolarmente bisogno - ricorda Speca - per la nostra quotidianità, è un piacere aver visto che i giovani si sono messi in gioco. Questo è ciò che vorremmo vedere sempre. Purtroppo nel mondo dell’associazionismo questa partecipazione dei giovani va un po’ incoraggiata. Loro sono la forza e l’energia necessarie per andare a fare del bene». 

A raccontare quei giorni pieni di impegno e ricchi di emozioni è ancora il governatore Alessandro Speca: «Dal Coc ci hanno inviato lungo il fiume Misa che è straripato, siamo andati così subito ad operare. Intervenuti in una casa dove il fango aveva ricoperto tutto il primo piano, abbiamo tirato via tutti i mobili e gli oggetti per poi spalare e liberare l’abitazione. Purtroppo vedi la disperazione delle persone ma ci ha rincuorato aver visto tante persone arrivare spontaneamente per offrire aiuto».

Da Grottammare sono partiti quattro operatori e un pickup 4x4 per l’emergenza alluvione. Nelle zone dell’alluvione però si sono recati anche gli operatori delle Misercordie marchigiane di Osimo e Montegiorgio: una ventina di volontari che fino al 3 di ottobre sono state sul posto. «Se uniamo l’apporto delle Misericordie d’Italia - spiega Speca - a Cantiano parliamo di circa novanta volontari che hanno operato, ogni tre giorni c’era un cambio di operatori. Sono tutte persone di cui vado fiero e che sono da ringraziare. Sono riusciti a portare con la nostra colonna nazionale una professionalità che il volontariato ha dimostrato di avere».

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