GROTTAMMARE - Battuta ai cinghiali in centro, la Lega abolizione caccia di Ascoli diffida il sindaco di Grottammare a ritirare l’ordinanza.
«Contestiamo soprattutto la pericolosità che ne deriverebbe sia per le persone sia per il rischio incidenti provocati dagli animali braccati e dai cani, che potrebbero riversarsi tra abitazioni e vie urbane» afferma Sabrina Simonetti, responsabile della Lac, sezione provinciale. Nei giorni scorsi il sindaco Enrico Piergallini ha firmato l’ordinanza con la quale autorizza, nel centro abitato, l’abbattimento di cinghiali allo stato selvatico, sulla base della relazione della Polizia provinciale di Ascoli: gli agenti della Polizia provinciale coordineranno un numero di cacciatori e potranno anche scegliere la tecnica di abbattimento in forma collettiva con l’utilizzo di cani, cioè la braccata. «Il sindaco non può emettere un’ordinanza inerente il controllo, abbattimento, di selvatici, non essendo la materia ambientale e venatoria competenza dei sindaci - spiega Simonetti - Inoltre l’ordinanza sindacale contingibile e urgente deve essere volta ad affrontare situazioni eccezionali ed imprevedibili, costituenti una concreta minaccia per la pubblica incolumità. E quale sarebbe l’emergenza provocata da questi cinghiali?».
La loro presenza «a nostro avviso – concludono dalla Lega provinciale - mantenuta dalla pressione venatoria delle battute di caccia e di controllo che vengono praticate sulle colline a monte.