I bagnanti si sentono spiati, controlli dei vigili urbani alle telecamere degli chalet

I bagnanti si sentono spiati, controlli dei vigili urbani alle telecamere degli chalet
di Luigina Pezzoli
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Domenica 11 Settembre 2022, 07:25

 GROTTAMMARE - Un esposto presentato da un’associazione al Comune sta mandando su tutte le furie i titolari di alcuni stabilimenti balneari. I vigili urbani hanno infatti effettuato alcuni sopralluoghi negli chalet del lungomare riscontrando un posizionamento non corretto di alcune telecamere di videosorveglianza.


Si tratta di dispositivi di sicurezza che si trovano a ridosso dell’ingresso sul lato del marciapiede che, oltre a riprendere le pertinenze dello stabilimento balneare, sarebbero orientate anche in modo tale da filmare quello che accade sulla pubblica via.

In questo modo nei filmati registrati dai dispositivi di videosorveglianza, rischiano di finire anche i volti delle persone che stanno facendo una passeggiata sul lungomare. E questo, per legge, non si può fare. Così, recepito l’esposto, i vigili urbani hanno effettuato alcuni sopralluoghi verificando che, in alcuni casi, le telecamere erano effettivamente orientate in maniera non corrispondente a quanto previsto dalla normativa sulla privacy e, per il momento, i titolari delle attività in questione sono stati invitati a mettere tutto in regola nel minor tempo possibile. O meglio: i responsabili dei trattamenti dei dati e dei filmati catturati da quelle telecamere ha la responsabilità di rimettere tutto a norma di legge. In caso contrario ne risponderà personalmente. Una serie di richiami che hanno immancabilmente suscitato delle polemiche soprattutto in seguito alla serie di furti che, negli ultimi giorni, hanno interessato diversi stabilimenti balneari.

«Sembra davvero una presa in giro - spiegano alcuni dei concessionari interessati da questa vicenda - proprio in questi giorni in cui siamo massacrati dalla visite dei ladri che stanno operando indisturbati, vengono a dirci che siamo noi quelli a non essere in regola. A questo punto venissero i paladini della privacy a controllare, di notte, le nostre attività». A cercare di smorzare i toni è stato il sindaco Enrico Piergallini: «Questi controlli sono la conseguenza di un esposto effettuato da un’associazione - spiega -. Nel documento il Comune veniva sollecitato ad effettuare quei controlli sulle telecamere ed è emerso che effettivamente l’orientamento di alcuni di quei dispositivi riprendevano porzioni di spazio pubblico e questo non si può fare. Basti pensare che anche il Comune, per installare le trentacinque telecamere del circuito di videosorveglianza pubblica, ha dovuto produrre una serie di adempimenti burocratici».

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