GROTTAMMARE - «A monte c’è un atto criminale e con le forze dell’ordine faremo di tutto per individuare i responsabili». Non usa mezzi termini Bruno Talamonti, consigliere comunale grottammarese delegato alla Protezione Civile, di fronte all’ecatombe tutta ecologica che si è verificata alla foce del Tesino.
Ieri mattina c’erano ancora decine di carcasse di pesci e anguille tra i sassi che caratterizzano il punto in cui il fiume entra in mare.
«Sicuramente qualche azienda, approfittando della pioggia di qualche giorno fa, ha approfittato della situazione per sversare qualcosa nel fiume». Ma Talamonti imputa la moria di pesci anche alla conformazione della foce: «Purtroppo qui si crea una sorta di lago permanente dove le acque ristagnano. Se qualcuno immette sostanze velenose ecco che si verificano situazioni come quelle che stiamo vivendo. Purtroppo intervenire su aree demaniali non è semplice ma con questa situazione si rischia anche grosso in caso di piene del fiume. Il Tesino ha assolutamente bisogno di una urgente manutenzione straordinaria».
Nuovo sopralluogo
Ieri mattina sul posto sono tornati anche i carabinieri forestali. I militari della stazione di San Benedetto hanno provveduto a prelevare campioni di carcasse di pesci e diverse aliquote di acqua. I campioni prelevati sono stati inviati rispettivamente all’Istituto Zooprofilattico di Fermo e al Dipartimento Arpam di Ascoli per l’effettuazione delle analisi del caso. I militari hanno provveduto anche a perlustrare un lungo tratto dell’alveo alla ricerca di elementi utili ai fini investigativi. Al momento non sono ancora state elaborate ipotesi sull’accaduto.
Carabinieri sulle tracce
I carabinieri forestali proseguiranno nell’acquisire informazioni in attesa di poter implementare i dati con gli esiti degli esami di laboratorio per poter risalire alla causa della moria e per individuare eventuali responsabili.