Strage di pesci e anguille alla foce del fiume: «É un atto criminale, ma li prenderemo»

Strage di pesci alla foce del fiume: «É un atto criminale, ma li prenderemo»
Strage di pesci alla foce del fiume: «É un atto criminale, ma li prenderemo»
di Emidio Lattanzi
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Sabato 10 Ottobre 2020, 03:30

GROTTAMMARE - «A monte c’è un atto criminale e con le forze dell’ordine faremo di tutto per individuare i responsabili». Non usa mezzi termini Bruno Talamonti, consigliere comunale grottammarese delegato alla Protezione Civile, di fronte all’ecatombe tutta ecologica che si è verificata alla foce del Tesino. 
 
Ieri mattina c’erano ancora decine di carcasse di pesci e anguille tra i sassi che caratterizzano il punto in cui il fiume entra in mare.

«Sicuramente qualche azienda, approfittando della pioggia di qualche giorno fa, ha approfittato della situazione per sversare qualcosa nel fiume». Ma Talamonti imputa la moria di pesci anche alla conformazione della foce: «Purtroppo qui si crea una sorta di lago permanente dove le acque ristagnano. Se qualcuno immette sostanze velenose ecco che si verificano situazioni come quelle che stiamo vivendo. Purtroppo intervenire su aree demaniali non è semplice ma con questa situazione si rischia anche grosso in caso di piene del fiume. Il Tesino ha assolutamente bisogno di una urgente manutenzione straordinaria». 
Nuovo sopralluogo 
Ieri mattina sul posto sono tornati anche i carabinieri forestali. I militari della stazione di San Benedetto hanno provveduto a prelevare campioni di carcasse di pesci e diverse aliquote di acqua. I campioni prelevati sono stati inviati rispettivamente all’Istituto Zooprofilattico di Fermo e al Dipartimento Arpam di Ascoli per l’effettuazione delle analisi del caso. I militari hanno provveduto anche a perlustrare un lungo tratto dell’alveo alla ricerca di elementi utili ai fini investigativi. Al momento non sono ancora state elaborate ipotesi sull’accaduto. 
Carabinieri sulle tracce 
I carabinieri forestali proseguiranno nell’acquisire informazioni in attesa di poter implementare i dati con gli esiti degli esami di laboratorio per poter risalire alla causa della moria e per individuare eventuali responsabili.

Un episodio di estrema gravità se si considera il fatto che in quell’area c’è una vasta quantità di fauna di tipo marittimo, fluviale ma anche diversi volatili che atterrano sulle sponde del fiume e nella zona tutta intorno alla foce. Ora la persona, o le persone, che hanno immesso delle sostanze nel fiume provocando quelle pesanti conseguenze, rischiano grosso. Nel caso, molto probabile, che le forze dell’ordine dovessero individuarli dovrebbero rispondere di reati penali di particolare gravità. Intanto c’è attesa per capire, dalle doppie analisi effettuate dall’Arpam e dall’istituto Zoorprofilattico di Fermo, quale sia la sostanza sversata nel fiume che ha ucciso tutti quei pesci. Dal tipo di composizione si potrebbe facilmente risalire all’azienda.

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