Moria di pesci, ecco la causa: trovato un "cimitero" di rifiuti pericolosi lungo il fiume

Grottammare, moria di pesci, ecco la causa: trovato un "cimitero" di rifiuti pericolosi lungo il fiume
Grottammare, moria di pesci, ecco la causa: trovato un "cimitero" di rifiuti pericolosi lungo il fiume
di Emidio Lattanzi
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Martedì 27 Ottobre 2020, 04:00

GROTTAMMARE - Dopo la moria di pesci nel fiume Tesino legata, verosimilmente, a sversamenti di sostanze velenose per i quali sono al lavoro, da settimane, i carabinieri forestali a ridosso del corso d’acqua ora sono spuntati anche dei rifiuti pericolosi.

Sono stati infatti rinvenuti in zona Valtesino Sud, nel territorio di Ripatransone ed al confine con il territorio comunale di Offida, dei rifiuti pericolosi ingombranti.

«Rincresce rilevare come in un periodo di grave crisi, economica e sociale per tutta la nostra comunità nazionale, vengano compiuti atti di simile inciviltà, per la nostra città e per l’ambiente che siamo tenuti a preservare e rispettare - denuncia il sindaco ripano Alessandro Lucciarini -. È ancor più deludente constatare che tali azioni, propriamente vandaliche, sarebbero facilmente evitabili attraverso una semplice prenotazione gratuita tramite l’Ufficio Ambiente del nostro Comune». 
L’impegno
Il sindaco prosegue: «Continueremo ad impegnarci per la tutela del nostro territorio ma è necessario che tutta la cittadinanza collabori attivamente per la difesa dell’ambiente, rispettando le regole e segnalando i trasgressori». Nel frattempo continuano, come detto, le indagini sulla moria di pesci che si è verificata un paio di settimane fa alla foce del fiume, nel territorio di Grottammare. I carabinieri sono risaliti al punto di origine dello sversamento, parecchi chilometri più ad Ovest della costa ma si è in attesa di ulteriori accertamenti sulle analisi effettuate nell’acqua per poter arrivare ad una spiegazione definitiva. L’ispezione del fiume ha infatti portato al rinvenimento delle carcasse di pesce non di foce molto più ad Ovest degli scarichi provenienti dal depuratore. Di conseguenza non si esclude che lo sversamento possa essere avvenuto in maniera diretta. Fondamentali, in tal senso, sono i risultati delle analisi dell’Arpam, effettuate sull’acqua, e dell’Istituto Zooprofilattico, per quanto riguarda le carcasse degli animali. I gabbiani trovati morti nei giorni successivi sono deceduti per aver ingerito qualcuno di quei pesci ormai senza vita. La situazione, insomma, potrebbe sembrare molto più seria di quanto inizialmente ipotizzato. 
Le iniziative
Quello che sembra estremamente probabile è che, qualunque cosa sia accaduta al fiume, è accaduta nella notte tra il 7 e l’8 ottobre.

Sulla vicenda si era anche espressa, con toni duri, Legambiente. «Da anni - spiega Sisto Bruni, presidente del circolo Lu Cucale - la nostra associazione, tramite iniziative come Goletta Verde e Operazione Fiumi, pone in primo piano la vulnerabilità dei nostri corsi d’acqua e sollecita maggiore attenzione, da parte di tutti, nell’utilizzo di prodotti che possono causare danni all’ambiente. Eravamo ottimisti - afferma Sisto Bruni – quando lo scorso anno abbiamo firmato, con tutti i sindaci dei Comuni e le associazioni che gravitano nell’alveo fluviale, il contratto del fiume Tesino, purtroppo oggi siamo a pagare le conseguenze di un atto ignobile e vergognoso occorso sul nostro corso d’acqua».

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