GROTTAMMARE - E’ morto intorno alle 7 di ieri mattina nella sua abitazione di via Leopardi Gino Straccia. Novantacinque anni, storico ciabattino grottammarese, amava definirsi “l’ultimo dei calzolai”. Attivo e operativo fino a tardissima età, Straccia era una vera e propria istituzione in città dove ha lavorato per anni mettendosi a disposizione di tutto il territorio che aveva in lui un punto di riferimento. Straccia rappresentava l’ultimo baluardo delle vecchie professioni, quelle lontane dal caos della grande distribuzione ma vicine al cuore delle persone.
Il suo laboratorio, in via Giordano Bruno, era un punto di passaggio per tanti grottammaresi che potevano sempre contare sulla sua professionalità per il lavoro e sulla sua simpatia e saggezza anche per una semplice chiacchierata. Resterà nella storia cittadina anche il merlo che era presenza fissa del suo laboratorio e che ai clienti in uscita chiedeva: «Hai pagato? Hai pagato?». Una vera e propria attrazione per quel laboratorio dove sono passate generazioni di grottammaresi.
E tutta Grottammare si sta stringendo intorno ai quattro figli: Rosaria, Marina, Marcello e Paola, moglie di Antonio Spazzafumo, imprenditore e candidato sindaco a San Benedetto del Tronto alle prossime elezioni. Gino Straccia lascia anche il fratello Lorenzo e la sorella Celestina oltre ad un piccolo esercito di nipoti che lo adoravano e che lui adorava. I funerali di Gino Straccia saranno celebrati questo pomeriggio alle 16 nella chiesa di San Pio V. La città intera vorrà sicuramente rendere omaggio all’artigiano scomparso, una figura d’altri tempi, forse l’ultimo baluardo di una professione che, al giorno d’oggi, non alletta le nuove generazioni e sostanzialmente non esiste più.