Biodigestore, venti sindaci pronti a ricorrere al Tar contro il provvedimento della Provincia che autorizza l'impianto

L'rea dove dovrebbe sorgere il biodigestore di Force
L'rea dove dovrebbe sorgere il biodigestore di Force
di Francesco Massi
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Martedì 18 Maggio 2021, 07:00

FORCE - Si è innescato un braccio di ferro tra gli oltre venti sindaci dei Comuni della Vallata dell’Aso e la Provincia di Ascoli riguardo il rilascio, da parte di quest’ultima, delle autorizzazioni per la costruzione del biodigestore in zona San Salvatore, lungo la Valdaso. I primi cittadini non vogliono rinunciare alla battaglia e stanno meditando il ricorso al Tar che ormai sembra irrinunciabile. 

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Domani dovrebbe esserci un incontro tra tutti per decidere ufficialmente di dare mandato all’avvocato esperto in diritto amministrativo che li rappresenta per portare avanti l’azione legale. Iniziativa che punta ad ottenere la sospensiva dei provvedimenti autorizzativi adottati dalla Provincia di Ascoli con la conclusione delle valutazioni effettuate sulle richieste della 4R, società realizzatrice dell’impianto di produzione di biometano ed ammendante di qualità da rifiuti organici. Il legale incaricato dai primi cittadini della cordata dei Comuni afferenti alla Vallata, dalla montagna alla costa, aveva già inoltrato alla Provincia di Ascoli, nei mesi scorsi, una diffida legale per chiedere l’annullamento in autotutela del progetto del biodigestore di Force. Un’altra diffida legale era partita dall’associazione Tutela e Valorizzazione della Valdaso, accompagnata anche da una perizia tecnica di un esperto appositamente nominato. 

«Quella della Provincia è una decisione prevedibile poiché sarebbe andata incontro ad un contenzioso con l’impresa – dice il presidente dell’Unione montana dei Sibillini e sindaco di Santa Vittoria in Matenano, Fabrizio Vergari – ora però credo sia inevitabile il ricorso al Tar da parte nostra. È da valutare tutti insieme e ci incontreremo per definire la strategia. C’è da sottolineare che è stata presa una decisione contro oltre una ventina di sindaci e l’intera popolazione della Vallata. Sono ottimista sul fatto che si possa bloccare la costruzione di questo impianto. Inoltre le questioni dell’energia e smaltimento dei rifiuti sono aspetti strategici che non possono essere lasciati in mano ai privati, visto che impattano moltissimo sull’ambiente e sulla vita delle persone. Occorre che ci sia un piano regionale, un piano Ata, che stabilisca dove e come fare questi biodigestori. Questo succede poiché c’è un vuoto, una mancanza di decisione e azione da parte di enti pubblici deputati, della politica». 

Il ricorso al Tar sembra ormai indispensabile, come ne è convinta anche la sindaca di Ortezzano Giusy Scendoni, e forse l’arma più immediata da utilizzare da parte dei sindaci. «Dobbiamo agire immediatamente dal punto di vista legale – rimarca il sindaco di Montalto Marche Daniel Matricardi – dobbiamo vedere, nell’incontro con tutti i sindaci, chi vuole aderire e chi no.

Ma credo che il ricorso al Tar lo porteremo avanti anche se siamo in pochi. Poi vedremo anche di dar vita a delle proteste più incisive e plateali mobilitando la popolazione della vallata, i sindaci, le associazioni, la politica. Non molleremo, poiché è in gioco il futuro di un intero territorio e delle tantissime persone che ci abitano». 

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