Biodigestore, i sindaci non credono agli sconti sulla Tari e ricorrono al Tar per non farlo costruire

Un biodigestore simile
Un biodigestore simile
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Lunedì 24 Maggio 2021, 09:12

ASCOLI - Diventa sempre più incandescente la questione della costruzione dell’impianto di biometano da rifiuti organici a San Salvatore di Force, nei pressi della Valdaso. Dopo il via libera alla realizzazione da parte della Provincia di Ascoli Piceno, col rilascio delle autorizzazioni necessarie, oltre una ventina di sindaci di tutta la Vallata dell’Aso non mollano affatto. 

 
Il summit
Nei giorni scorsi si è tenuta una ulteriore riunione generale dei primi cittadini, e da parte di tutti è stata ufficialmente presa la decisione di inoltrare, tramite un legale esperto della materia, ricorso al Tar sugli atti amministrativi emessi dalla Provincia di Ascoli, intanto con l’obiettivo immediato di ottenere la sospensione. Poi il confronto sarà giocato a tutto campo in punta di diritto. Quindi una partita che si allunga. Da ricordare che l’opposizione alla costruzione del biodigestore è unanime da parte di tutti i sindaci dei comuni, dalla montagna fino al mare, che sono collegati territorialmente con la Valdaso, sia del versante della Provincia Ascolana che di quella fermana. La società 4R, costruttrice dell’impianto, nei giorni scorsi dalle colonne del nostro giornale aveva ribadito con fermezza che non c’è nessun impatto ambientale, senza cattivi odori emanati, e ci sarebbero anche vantaggi per il territorio con possibile abbattimento della Tari da parte dei comuni e possibilità di avere compost gratuito. «La veduta però va ampliata.

Da un punto di vista della tecnologia utilizzata credo che sia quella più avanzata – dice il sindaco di Comunanza Alvaro Cesaroni – ma i problemi riguardano il dimensionamento del biodigestore, il collocamento in un territorio non adatto, ed eventualmente la gestione riguardo i vantaggi per il territorio, se non questa vaga possibilità di una diminuzione della Tari da parte dei comuni. È una materia, questa, che deve essere gestita dal territorio. Se si deve fare un biodigestore perché non farlo con un’azienda pubblica, con la quale le ricadute sui comuni e relativi abitanti potrebbero essere veramente incisivi?». Sulle barricate anche il sindaco di Montalto Marche, Daniel Matricardi. «Con l’avvocato e l’esperto tecnico incaricato – sottolinea - abbiamo rilevato diversi presunti motivi di illegittimità nelle autorizzazioni rilasciate dalla Provincia di Ascoli Piceno. Le dichiarazioni che fa la 4R sono gravi. Parla di agevolazioni tariffarie per i comuni, quando è il piano d’ambito che stabilisce dove vanno conferiti i rifiuti. Quindi o è stato già deciso dal piano d’ambito che il conferimento dei rifiuti dei comuni sarà fatto lì, ma noi sindaci non sappiamo nulla e quindi sarebbe gravissimo, oppure l’azienda sta dando una versione non corretta. Noi non ci fermeremo – rimarca Matricardi - e andremo avanti senza cedere di un centimetro. La volontà è chiara e univoca. Il biodigestore nella Valdaso non deve sorgere».


La mobilitazione
Intanto si sta organizzando da parte dei cittadini della Vallata, una grande manifestazione plateale e di grande risonanza pubblica per accendere ancor più e tenere alta al massimo l’attenzione e rafforzare il muro contro la costruzione dell’impianto. 

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