ASCOLI - Diventa sempre più incandescente la questione della costruzione dell’impianto di biometano da rifiuti organici a San Salvatore di Force, nei pressi della Valdaso. Dopo il via libera alla realizzazione da parte della Provincia di Ascoli Piceno, col rilascio delle autorizzazioni necessarie, oltre una ventina di sindaci di tutta la Vallata dell’Aso non mollano affatto.
Il summit
Nei giorni scorsi si è tenuta una ulteriore riunione generale dei primi cittadini, e da parte di tutti è stata ufficialmente presa la decisione di inoltrare, tramite un legale esperto della materia, ricorso al Tar sugli atti amministrativi emessi dalla Provincia di Ascoli, intanto con l’obiettivo immediato di ottenere la sospensione. Poi il confronto sarà giocato a tutto campo in punta di diritto. Quindi una partita che si allunga. Da ricordare che l’opposizione alla costruzione del biodigestore è unanime da parte di tutti i sindaci dei comuni, dalla montagna fino al mare, che sono collegati territorialmente con la Valdaso, sia del versante della Provincia Ascolana che di quella fermana. La società 4R, costruttrice dell’impianto, nei giorni scorsi dalle colonne del nostro giornale aveva ribadito con fermezza che non c’è nessun impatto ambientale, senza cattivi odori emanati, e ci sarebbero anche vantaggi per il territorio con possibile abbattimento della Tari da parte dei comuni e possibilità di avere compost gratuito. «La veduta però va ampliata.
La mobilitazione
Intanto si sta organizzando da parte dei cittadini della Vallata, una grande manifestazione plateale e di grande risonanza pubblica per accendere ancor più e tenere alta al massimo l’attenzione e rafforzare il muro contro la costruzione dell’impianto.