Salta il servizio di trasporto scolastico e un ragazzino resta a piedi. Ci pensa il sindaco ad accompagnarlo in classe

Ragazzino resta a piedi senza lo scuolabus: è il sindaco ad accompagnarlo in classe. Una storia tutta da leggere
Ragazzino resta a piedi senza lo scuolabus: è il sindaco ad accompagnarlo in classe. Una storia tutta da leggere
di Marco Vannozzi
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Sabato 25 Settembre 2021, 04:35 - Ultimo aggiornamento: 14:53

FOLIGNANO - Si chiama Gian Pietro, ha 9 anni e frequenta la scuola di Piane di Morro. Per un disguido del servizio del trasporto scolastico,  Gian Pietro non poteva usufruire dello scuolabus. Oggi per fortuna il problema è rientrato, ma in questa settimana è stato proprio il primo cittadino di Folignano, Matteo Terrani, a riprendere il bambino ed accompagnarlo al doposcuola. 


«È stata una cosa stupenda.

Gian Pietro era entusiasta, lui e il sindaco si sono fatti le loro chiacchierate. Ringrazio davvero Terrani e il Comune di Folignano», racconta il papà Giuseppe. Intanto, sempre in tema scuola, arrivano i primi dati sulle classi soprannumerarie nel nostro territorio. Sono 110 le classi con più di 26 studenti nella provincia: 56 negli istituti superiori, 32 nelle secondarie di primo grado, 22 nelle primarie. Tutto secondo la normativa, il sovraffollamento è consentito dai criteri stabiliti dal ministero, ma al terzo anno scolastico colpito dal Covid non si guarda al grado di urgenza per alcuni profili di sicurezza. E da quest’anno non è più obbligatorio il metro di distanziamento in classe. Anche gli istituti ascolani sono alle prese con le classi soprannumerarie. «Non ci sono classi fuori norma. La vera questione oggi è la penuria di strutture», aveva dichiarato il dirigente scolastico Arturo Verna. Appare scontato affermare come una riduzione della numerosità delle classi possa favorire il distanziamento e una più funzionale organizzazione della didattica. 


D’altra parte è un cane che si morde la coda: non ci sarebbero “classi pollaio” se ci fosse maggiore personale per garantire didattica e assistenza. «Ci saranno classi anche con 32 alunni in alcuni istituti superiori di Ascoli, chiusi in spazi di appena 70 metri quadrati. Non è ammissibile», aveva aggiunto Giuseppe Pacetti, ex dirigente Uil. Nel frattempo però arriva un po’ d’ossigeno grazie alle prime risorse per gli istituti scolastici: cambiata la procedura per quanto riguarda l’organico aggiuntivo Covid, i dirigenti stavolta hanno avuto l’onere di compilare le domande su una piattaforma in base a nuovi criteri. Quest’anno non è prevista la possibilità di “sdoppiamento” delle classi per ottenere gruppi gestibili in modo da garantire il distanziamento.

Dall’ufficio scolastico regionale ecco il sostegno agli istituti scolastici con almeno cinque classi con un numero maggiore di 26 studenti. Nel capoluogo sono interessati il liceo classico Stabili Trebbiani (9 classi), il liceo scientifico Orsini (16). Per gli istituti superiori coinvolti anche il Capriotti (8) e il Rosetti (12) di San Benedetto, oltre al Fazzini di Grottammare (11). Nella provincia ascolana invece il cerchio si allarga con le primarie: Isc Monteprandone (5), Isc centro (7) e sud di San Benedetto (5), Acquaviva (5). E infine le secondarie di primo grado: Isc centro San Benedetto (12), Grottammare (15), Acquaviva (5). 

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