ASCOLI - «Ci siamo trovati nel posto sbagliato nel momento sbagliato». Quella terribile notte del 24 agosto Massimiliano Piermarini e sua moglie Martina Turco non potranno mai dimenticarla. Sotto le macerie provocate da quella lunga scossa hanno perso Marisol, la loro figlia strappata alla vita a soli venti mesi e che fa di lei la vittima più giovane del sisma del 2016.
«Sono passati sei anni - dice il papà - e ricordiamo quello che è accaduto cercando di condurre una vita normale nella consapevolezza di quello che può sempre riservarti».
L'affetto
Con il passare del tempo, però, la disperazione di quei giorni ha lasciato il posto al «ricordo bello di Marisol, non confuso - dice il papà - solo bello» anche per l’affetto che hanno ricevuto non li ha mai fatti sentire soli: «Tante persone ci sono state vicine, anche molte di loro che non conoscevamo». Martina e Massimiliano hanno saputo superare quei momenti di dolore e hanno ritrovato la speranza e la felicità riuscendo così ad andare avanti: «A poco più di un anno da quella notte, il primo settembre del 2017 è nata Paola, la nostra figlia che tra pochi giorni festeggerà il suo quinto compleanno». Martina e Massimiliano si sono conosciuti ai tempi in cui lui frequentava la facoltà di Veterinaria all’università di L’Aquila, città dove lei viveva. Dopo il terremoto di L’Aquila del 2009, Martina decise di trasferirsi ad Ascoli. Nel frattempo la storia d’amore con Massimiliano andava avanti e a dicembre del 2014 nacque Marisol. L’auspicio è che quanto accaduto sei anni fa, non succeda mai più. «Il criterio deve essere quello di ricostruire in sicurezza - sottolinea Piermarini -. Lungaggini burocratiche a parte che hanno rallentato la ricostruzione, l’importante è che le case non crollino più».