ASCOLI - Un collaudo che sa di beffa. Nella mattinata di ieri si sono concluse tutte le verifiche sulla seggiovia di Monte Piselli ma, quasi nello stesso momento in cui i tecnici dell’Ustif di Pescara davano il via libera all’accensione degli impianti, venivano resi noti i contenuti del nuovo dpcm che rinvia di un mese l’apertura delle stazioni sciistiche ai non atleti.
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Il sopralluogo
Ieri mattina, il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti, da poco nominato presidente dell’assemblea dei soci del Cotuge, è salito sulle piste di sci per incontrare i tecnici che stavano effettuando le ultime prove per il collaudo e accertarsi in prima persona dell’esito delle verifiche. «Il collaudo è andato bene, sono salito a Monte Piselli e ho avuto modo di incontrare e parlare con i tecnici - ha sottolineato il sindaco -. L’importante fare prima possibile e farsi trovare pronti per una eventuale avvio della stagione sciistica. Purtroppo sono entrate in vigore nuove restrizioni e adesso dovremo valutare la situazione. Intanto, fino al 12 febbraio le piste potranno essere aperte solo per l’attività agonistica ma poi, anche con il coinvolgimento degli altri sindaci, dei presidenti delle Province e delle Regioni affronteremo la discussione per stabilire il da farsi».
La beffa
La stazione sciistica di Monte Piselli è fortemente penalizzata dalle disposizioni del governo per il contenimento dei contagi in quanto, anche se per poche centinaia di metri, trovandosi in territorio abruzzese, non può essere raggiunta dagli ascolani che, invece, da sempre la considerano la propria montagna.
A questo punto, ogni tesserato, potrà raggiungere la stazione sciistica di Monte Piselli per potersi allenare oppure gareggiare. E proprio in tema di gare, in questi giorni sono state confermati alcune competizioni del comitato regionale che si svolgeranno proprio sulle piste di sci delle Tre caciare. Quella sportiva è l’unica attività che è consentita fino a quando non saranno riaperte le piste di sci anche per gli amatori degli sport invernali. Ma un’utenza ridotta come quella determinata esclusivamente dai tesserati dello sci club, pone anche il problema della convenienza per il gestore di aprire gli impianti di risalita che, comunque, hanno dei costi decisamente alti da sostenere. Per questo motivo, il Cotuge, già nel corso di una riunione tra tutte le società sportive che si è tenuta lo scorso mese di novembre, si era detto disponibile, in via del tutto eccezionale, stante la particolare gravità della situazione, a corrispondere al gestore un aiuto finanziario al fine di garantire l’apertura degli impianti di risalita.
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