ASCOLI - Da qualche giorno la curva dei contagi da Covid nelle Marche e anche nel Piceno sembra aver raggiunto il plateau: il numero dei casi non aumenta ma, al tempo stesso, non accenna a diminuire. Il virus continua a correre facendo registrare ogni giorno un numero significativo di positivi che però sono per la maggior parte asintomatici e anche la durata del periodo infettivo risulta piuttosto ridotto.
I turni scoperti
Il periodo di isolamento a cui sono costretti i contagiati sta avendo ripercussioni in ambito sanitario. A cominciare proprio dagli ospedali dove il Covid non ha risparmiato il personale creando difficoltà nella copertura dei turni. Basti dire che, attualmente, sono 55 tra infermieri e operatori socio sanitari costretti a rimanere a casa a causa del virus. Per cercare di fronteggiare la situazione e gestire nel miglior modo possibile i ricoveri in area medica, si è provveduto a destinare una parte dei letti del Pronto soccorso ai degenti Covid da tenere in osservazione: il reparto Ot Rosso in cui i pazienti dovrebbero rimane per circa quarantott’ore per essere trasferiti altrove. Ma bisogna fare i conti anche con la scarsa disponibilità, non solo di personale, ma anche di posti letto se si tiene conto che nei giorni scorsi al Pneumo Covid si è fatto ricorso ai posti bis.
La denuncia
A denunciare le gravi carenze di personale è stato anche il segretario provinciale del Pd: «Al Pronto soccorso di Ascoli mancano addirittura gli infermieri, ma per Acquaroli, la Regione Marche e il sindaco, è come se tutto ciò non accadesse - attacca Francesco Ameli -.
Le case di riposo
L’ondata di contagi ha riguardato anche le case di risposo e le strutture assistenziali. Non si è trattato di gestire dei focolai ma di contagi riscontrati a seguito della normale circolazione del virus che ha riguardato sia il personale che gli ospiti. «Fortunatamente tutti gli ospiti delle strutture e i sanitari sono vaccinati con tre dosi - spiega la dottoressa Giovanna Picciotti, direttore del distretto sanitario di Ascoli -. Questo ci ha consentito di fronteggiare la situazione senza affanni e soprattutto senza gravi conseguenze. Segno inequivocabile di quanto sia stata importante la vaccinazione. È necessario avere tre dosi per avere il massimo della copertura».
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