Focolaio all’ospedale Mazzoni, l’ultima ondata Covid contagia 55 operatori sanitari in particolare del reparto di pronto soccorso

Focolaio all’ospedale Mazzoni, l’ondata Covid contagia 55 operatori sanitari in particolare del reparto di pronto soccorso
Focolaio all’ospedale Mazzoni, l’ondata Covid contagia 55 operatori sanitari in particolare del reparto di pronto soccorso
di Luigi Miozzi
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Lunedì 11 Aprile 2022, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 15:15

ASCOLI - Da qualche giorno la curva dei contagi da Covid nelle Marche e anche nel Piceno sembra aver raggiunto il plateau: il numero dei casi non aumenta ma, al tempo stesso, non accenna a diminuire. Il virus continua a correre facendo registrare ogni giorno un numero significativo di positivi che però sono per la maggior parte asintomatici e anche la durata del periodo infettivo risulta piuttosto ridotto. 

 
I turni scoperti
Il periodo di isolamento a cui sono costretti i contagiati sta avendo ripercussioni in ambito sanitario. A cominciare proprio dagli ospedali dove il Covid non ha risparmiato il personale creando difficoltà nella copertura dei turni. Basti dire che, attualmente, sono 55 tra infermieri e operatori socio sanitari costretti a rimanere a casa a causa del virus. Per cercare di fronteggiare la situazione e gestire nel miglior modo possibile i ricoveri in area medica, si è provveduto a destinare una parte dei letti del Pronto soccorso ai degenti Covid da tenere in osservazione: il reparto Ot Rosso in cui i pazienti dovrebbero rimane per circa quarantott’ore per essere trasferiti altrove. Ma bisogna fare i conti anche con la scarsa disponibilità, non solo di personale, ma anche di posti letto se si tiene conto che nei giorni scorsi al Pneumo Covid si è fatto ricorso ai posti bis. 


La denuncia
A denunciare le gravi carenze di personale è stato anche il segretario provinciale del Pd: «Al Pronto soccorso di Ascoli mancano addirittura gli infermieri, ma per Acquaroli, la Regione Marche e il sindaco, è come se tutto ciò non accadesse - attacca Francesco Ameli -.

Mentre fanno l’ennesimo incontro al Mazzoni, a pochi metri dai flash dei fotografi, gli operatori sanitari del Mazzoni continuano a essere sotto stress e i pazienti non vengono gestiti come dovrebbero. Una volta riscontrata purtroppo la positività al Covid, i pazienti anziché essere trasferiti immediatamente nei reparti dedicati, nella gran parte dei casi stazionano in Ot rosso. I pazienti non vengono trasferiti perchè i posti letto non sono stati attivati. La grave carenza organizzativa sull’Area Vasta 5 ha portato addirittura alla chiusura di una delle due sale del Pronto soccorso per mancanza di personale infermieristico». 


Le case di riposo
L’ondata di contagi ha riguardato anche le case di risposo e le strutture assistenziali. Non si è trattato di gestire dei focolai ma di contagi riscontrati a seguito della normale circolazione del virus che ha riguardato sia il personale che gli ospiti. «Fortunatamente tutti gli ospiti delle strutture e i sanitari sono vaccinati con tre dosi - spiega la dottoressa Giovanna Picciotti, direttore del distretto sanitario di Ascoli -. Questo ci ha consentito di fronteggiare la situazione senza affanni e soprattutto senza gravi conseguenze. Segno inequivocabile di quanto sia stata importante la vaccinazione. È necessario avere tre dosi per avere il massimo della copertura». 

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