No vax in retromarcia, sospensione solo per due infermieri. La campagna di vaccinazione prosegue nella fascia 12-18 anni

I tamponi all'ospedale di Ascoli
I tamponi all'ospedale di Ascoli
di Luigi Miozzi
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Martedì 17 Agosto 2021, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 18 Agosto, 09:06

ASCOLI - È iniziata la campagna vaccinale per i giovani dai 12 ai 18 anni. Nei due punti vaccinali provinciali predisposti dall’Area vasta 5, quello presso la palestra di Monticelli e quello al PalaSpeca di San Benedetto, chi vuole può recarsi senza obbligo di prenotazione per ricevere la prima dose. Per questo motivo, è stato deciso di rivedere gli orari di apertura e abrogare la chiusura pomeridiana che era stata decisa nelle scorse settimane per agosto.

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E, sebbene non ci sia stata una decisa affluenza, sono stati molti i ragazzi che, accompagnati dai propri genitori, hanno iniziato la profilassi per combattere il Covid anche in vista della ripresa delle lezioni del nuovo anno scolastico.

Erano circa una ventina quelli che intorno alle 16 avevano ricevuto il siero nel punto vaccinale di San Benedetto, un numero destinato a crescere con il passare delle ore al quali si aggiungono anche quelli che sono state effettuate alla palestra di Monticelli. 


Le sospensioni
Nel frattempo, la direzione sanitaria dell’Area vasta provvederà oggi a sospendere due dipendenti che non si sono ancora vaccinati. Si tratta di due infermieri che dopo tutta la segnalazione del dipartimento di igiene e sanità pubblca, la loro posizione era finita al vaglio della apposita commissione voluta dal direttore generale Cesare Milani per valutare le posizioni e gli eventuali provvedimenti da prendere. I due infermieri, non avendo fornito giustificazioni validi, verranno sospesi dal servizio. Un medico e un altro infermiere, che facevano parte dei primi quattro dipendenti finiti nel mirino della commissione giudicante, hanno deciso di sottoporsi al vaccino e regolarizzare la loro posizione.

Nei prossimi giorni, potrebbero pervenire dal dipartimento di igiene e sanità pubblica altre segnalazioni alla direzione sanitaria dell’Area vasta 5 che potrebbero riguardare altri dipendenti soggetti a provvedimenti per violazione delle norme imposte dal decreto 44 emanato dal governo Draghi che dallo scorso mese di aprile ha disposto l’obbligo vaccinale per il personale sanitario.

Provvedimenti che hanno riguardato anche 12 medici che nei giorni scorsi hanno ricevuto la raccomandata da parte dall’Ordine della provincia di Ascoli. Tra loro, c’era anche un medico che però era già da tempo in pensione e la sua posizione è stata stralciata e archiviata. «Continuo a ricevere dall’Asur raccomandate in cui mi si dice che sono inadempiente - spiega il dottor Massimo Mariani che intende chiarire la sua posizione per fugare ogni dubbio - ma ci tenevo a chiarire. Sono un medico pensionato dal 2020, probabilmente perchè l’Asur non incrocia i dati e non so a che a titolo continua a mandarmi le comunicazioni in cui si dice che io sono inadempiente. Lettera che è stata mandata anche all’Ordine in cui si legge testualmente che io non ho requisiti in adempimenti degli obblighi vaccinali. Procedura che viene utilizzata per chi è dipendente ed io non lo sono, ma la cosa più grave è che la stessa Asur mi ha mandato tempo fa un pass valido perchè io vengo fuori da un esito di Covid, Quindi: sono in pensione, non sono dipendente, non spetta a loro controllarmi, sono guarito da Covid, ho un pass non capisco perchè questo ostinazione a vessare un pensionato. Ho chiamato l’Ordine dei medici che fortunatamente ha capito la situazione e ha revocato l’atto dell’Asur. Sono in pensione dal 2020 e hanno fatto accertamenti su di me lo scorso giugno, a mesi di distanza. Ci tenevo a fare questi chiarimenti anche per evitare lo sperpero di denaro pubblico per casi come il mio». 

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