Ultimatum dell'Area Vasta ai sanitari non ancora vaccinati: «Entro 5 giorni la prenotazione o il certificato medico»

Ascoli, ultimatum dell'Area Vasta ai sanitari non ancora vaccinati: «Entro 5 giorni la prenotazione o il certificato medico»
Ascoli, ultimatum dell'Area Vasta ai sanitari non ancora vaccinati: «Entro 5 giorni la prenotazione o il certificato medico»
di Nino Orrea
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 23 Giugno 2021, 10:51 - Ultimo aggiornamento: 25 Giugno, 09:46

ASCOLI - Inviata a tutto il personale socio-sanitario dell’Area vasta 5, una lettera firmata dal direttore del Dipartimento di Prevenzione con la quale si invitano le persone non ancora vaccinate contro il Covid-19 a produrre entro cinque giorni attestati che confermano l’impossibilità di sottoporsi alla vaccinazione o che è stata avanzata richiesta di sottoporsi alla vaccinazione stessa. L’adesione alla campagna vaccinale per tutto il personale socio-sanitario delle strutture pubbliche e private è prevista dalla normativa e, sembra, che, almeno nell’Area vasta 5 sono diversi gli operatori sanitari che non hanno ottemperato a questo obbligo. 

Coronavirus, 15 nuovi positivi nelle Marche, metà in una provincia. Occhio al "fuoco amico" sui contagi/ La progressione della pandemia

I contenuti

«Si invitano entro cinque giorni dalla ricezione della comunicazione – si legge nella lettera – a produrre la documentazione relativa alla vaccinazione già effettuata (presentare il certificato vaccinale), oppure, alla vaccinazione prenotata (conferma della prenotazione e non oltre tre giorni dalla somministrazione del vaccino, la certificazione attestante l’adempimento dell’obbligo vaccinale).

Qualora ci siano i presupposti per non potersi vaccinare, il personale socio-sanitario dovrà presentare la dichiarazione dalla quale si evincono le condizioni che fanno venire meno l’obbligo vaccinale. Nel caso di vaccinazione omessa o differita, il personale socio-sanitario dovrà presentare la certificazione prodotta dal medico di Medicina generale volta ad attestare che esistono le condizioni per cui la vaccinazione non è obbligatoria e può essere omessa o differita. Qualora la prenotazione sia avvenuta al di fuori della piattaforma e Poste italiane, dovrà essere prodotta la richiesta di vaccinazione. In assenza di riscontro all’invito, trascorso il termine dei cinque giorni, l’Asur Marche inviterà le persone interessate all’obbligo vaccinale secondo modalità e termini». Una lettera durissima che impone, per l’appunto, l’obbligo della vaccinazione al personale sanitario che finora ha rifiutato di aderire alla campagna vaccinale. Previste sanzioni pesantissime per il personale socio-sanitario che rifiuti la vaccinazione e che vanno dal demansionamento delle funzioni alla sospensione dal servizio senza indennità. 

I timori

A preoccupare le autorità sanitarie dell’Area Vasta 5 è anche la bassa percentuale di adesione alla campagna vaccinale da parte degli over 50. Se prima l’attenzione era tutta concentrata sugli over 70, adesso, in Area vasta 5 si guarda alla vasta schiera di persone dai 50 anni ai 79 anni che ancora non si sono sottoposti alla vaccinazione. Si tratta, come fanno sapere dall’Area vasta 5, di una vasta platea di soggetti la cui individuazione è delegata all’Asur o al Dipartimento di prevenzione. La cosa che lascia abbastanza allibiti è che neanche i medici di Medicina generale sono in grado di conoscere i nomi dei loro pazienti non ancora vaccinati. Tutta una questione relativa al rispetto della privacy, considerato che la vaccinazione contro il covid-19 non è obbligatoria. 

I turisti

Da ieri, intanto, è partita la vaccinazione per i turisti che si trovano nel Piceno. La vaccinazione riguarda esclusivamente la seconda dose e il turista interessato al richiamo è sufficiente che si presenti, senza prenotazione, agli Hub vaccinali attivi nel territorio di competenza dell’Area vasta 5, cioè, il Palestra di Monticelli ad Ascoli e palaSpeca a San Benedetto. La persona dovrà presentarsi ai centri vaccinali munito di certificato che attesti l’avvenuta prima dose presso il Comune di residenza, unitamente alla tessera sanitaria e a un documento di riconoscimento.

© RIPRODUZIONE RISERVATA