Ascoli, altri tre dipendenti contagiati: il Cup assediato dal Coronavirus

Ascoli, altri tre dipendenti contagiati: il Cup assediato dal Coronavirus
Ascoli, altri tre dipendenti contagiati: il Cup assediato dal Coronavirus
di Nino Orrea
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Mercoledì 18 Marzo 2020, 05:05

ASCOLI - Sono sette le nuove persone risultate positive, fino al tardo pomeriggio di ieri, al Coronavirus. Si tratta di tre impiegati del Cup, oltre a quella già positiva di lunedì. Due in servizio al Cup dell’ospedale di San Benedetto e una al Mazzoni di Ascoli. In totale, sono quattro i dipendenti dell’Area Vasta 5 del Cup, positivi al Covid-19. Ci sono da registrare, poi, altri tre casi positivi al tampone, una persona a Grottammare, una a Roccafluvione e una di Venarotta. 

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Intanto, la persona di 88 anni deceduta nei giorni scorsi all’ospedale Mazzoni e risultato positivo al Coronavirus, non sarebbe stato contagiato dal figlio, il cui tampone è risultato negativo. Come fanno capire dal Dipartimento di Prevenzione questa circostanza apre nuovi scenari sui veicoli del contagio, perché occorre indagare e capire come la persona deceduta abbia contratto il Covid-19.
 
E sempre per il Dipartimento di Prevenzione si apre, quindi, una nuova fase destinata, si spera, a durare poco tempo, nel senso che l’augurio è quello di individuare in tempi strettissimi le persone che sono state a contatto con quella deceduta. Un compito che si annuncia, però, molto impegnativo per il personale del Dipartimento di Prevenzione. Questa la situazione sul piano strettamente sanitario. 
I trasferimenti 
Intanto, proseguono i lavori per liberare una parte dell’ospedale Madonna del Soccorso di S. Benedetto, nosocomio che è destinato ad accogliere i pazienti positivi al Coronavirus, mentre continua il trasferimento delle Unità operative con risorse e mezzi, sempre dalla struttura di S. Benedetto al Mazzoni di Ascoli. Ospedale, quello del capoluogo, che è destinato in questa fase di emergenza, a diventare nosocomio per tutte le altre patologie. E di ieri la notizia che la Regione ha disposto il tampone a tutte le persone finite in contatto con contagiati accertati, partendo proprio da Ascoli, la città che presenta il numero più basso di positivi al Covid-19. Secondo le indicazioni della Regione, dovrebbero essere effettuati circa 800 tamponi al giorno. Una decisione che serve a scongiurare, però, la positività solo limitata al momento in cui viene effettuato il tampone. Adesso, scende in campo anche l’Ordine dei Medici di Ascoli, con una lettera in cui si invita il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, ad isolare gli asintomatici, effettuando il tampone agli operatori sanitari e ai ricoverati. «L’isolamento degli asintomatici - si legge nella lettera - è essenziale per riuscire a controllare la diffusione del Coronavirus e la gravità della malattia. Le attuali politiche di contenimento dello stesso devono essere riviste. Risulta infatti fondamentale identificare al più presto il più alto numero possibile di soggetti asintomatici, che sono fonte importante della malattia, per bloccare la diffusione del virus. I medici e gli infermieri esposti al virus sviluppano frequentemente un’infezione asintomatica continuando a veicolare l’infezione tra loro e ai loro pazienti -spiegano i medici piceni riprendendo le parole di Romagnani- Gli ospedali rischiano di diventare zone ad alta prevalenza di infettati in cui nessun affetto è isolato.

Il rischio di contagio per i pazienti e tra colleghi rischia di diventare altissimo».

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