Ascoli, la Quintana degli scontenti: la giostra rischia di saltare dopo 65 anni

Ascoli, la Quintana degli scontenti: la giostra rischia di saltare dopo 65 anni
Ascoli, la Quintana degli scontenti: la giostra rischia di saltare dopo 65 anni
di Matteo De Angelis
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Mercoledì 24 Giugno 2020, 10:42

ASCOLI - Entro la prima decade di luglio si saprà se il 2020 di Ascoli passerà alla storia come il primo anno, dal 1955 a oggi, senza alcuna edizione della Quintana o come l’anno dell’edizione straordinaria di settembre o di ottobre della rievocazione storica.

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Nel giro di poco più di due settimane infatti, il magnifico messere Marco Fioravanti incontrerà il consiglio degli anziani e i sei capisestiere: un nuovo confronto per stabilire quello che sarà il destino della Quintana 2020. Alla riunione vis-à-vis parteciperanno il presidente del cda Massimo Massetti e i rappresentanti dei sei sestieri, Carlo Bartoli (Piazzarola), Marco Regnicoli (Porta Maggiore), Luigi De Santis (Porta Romana), Attilio Lattanzi (Porta Solestà), Matteo Silvestri (Porta Tufilla) e Mariangela Gasparrini (Sant’Emidio): da questo tavolo emergerà poi la decisione finale del magnifico messere. Fino a quel momento però le bocche di tutti resteranno cucite, onde evitare di dare adito a polemiche o discussioni. 
 

Ecco perché è difficile fare previsioni su ciò che accadrà: quel che è certo però, è che qualunque strada sarà percorsa lascerà qualcuno insoddisfatto. Da una parte infatti c’è chi, forte di un progressivo allentamento delle misure restrittive e facendo leva su un Piceno divenuto Covid-free, spera di poter svolgere la Quintana (anche solo la Giostra, senza corteo) e di tornare a contendersi l’ambito Palio. Da un’altra c’è invece chi predica calma e invoca massima attenzione, nel timore che il rischio assembramenti e una ripresa troppo affrettata della quotidianità possa far ripiombare la città nell’incubo emergenza. Qualcuno infine è contrario a svolgere una Quintana troppo lontana dalla tradizione.

A ciò vanno aggiunte altre questioni delle quali si discuterà nella prossima riunione: Porta Romana, Porta Solestà, Porta Tufilla e Sant’Emidio si erano dette favorevoli a gareggiare ad agosto, lo saranno anche per il post-estate? E Porta Maggiore e Piazzarola, che avevano invece detto no alla Giostra in onore di Sant’Emidio, confermeranno il loro parere anche per un’ipotetica edizione straordinaria? Nonostante possibili pareri contrastanti, tutti i sestieri hanno comunicato che rispetteranno quella che sarà la decisione definitiva. Decisione che non potrà prescindere anche da altre tematiche: su tutte quella dei mancati incassi di questi mesi, che pesano sulle spalle (e sulle casse) dei sestieri. Temporeggiare e attendere quelli che saranno gli sviluppi dell’emergenza sarebbe la strada più semplice da seguire, purtroppo però è l’unica che non può essere percorsa. 

Perché la Quintana ha bisogno di tempo per essere preparata: sia per quanto riguarda un ipotetico corteo da far sfilare (emergenza permettendo) per le vie della città, sia in merito alla sistemazione del Campo dei Giochi per le prove di cavalli e cavalieri. E proprio qui è presente un altro nodo: tutti i sestieri dovranno infatti intavolare un discorso economico con i propri cavalieri, per ragionare su contratti e compensi da rivedere eventualmente al ribasso in virtù di una stagione che ha imposto lo stop alle Quintane di luglio e agosto. Ma forse per questo si aspetterà la decisione definitiva che sarà presa nel giro di due settimane.

Senza alcuna edizione o con un’edizione straordinaria post-estiva, la Quintana 2020 passerà comunque alla storia. 

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