Il mercoledì nero spaventa il Piceno: 28 positivi Covid. E due hanno partecipato a un matrimonio

Il mercoledì nero spaventa il Piceno: 28 positivi Covid. E due hanno partecipato a un matrimonio
Il mercoledì nero spaventa il Piceno: 28 positivi Covid. E due hanno partecipato a un matrimonio
di Mario Paci
3 Minuti di Lettura
Giovedì 10 Settembre 2020, 09:28

ASCOLI - Mercoledì 9 settembre passerà alla storia per la giornata con il più alto numero di contagi nella provincia di Ascoli dall’inizio della pandemia. Il laboratorio di analisi ha rilevato 28 tamponi positivi nel Piceno (14 a Lisciano e 9 a Offida). E purtroppo tra le persone infettate non ci sono solo asintomatici.

LEGGI ANCHE:
Contagi nelle Marche: occhio a viaggi e movida. Calano i ricoveri, ma ce n'è uno in più in terapia intensiva

Torna l'allarme alla casa di riposo: anziano positivo, tamponi per ospiti e personale


«La situazione è molto preoccupante - commenta il dottor Fortunato, primario del laboratorio di analisi in Area vasta 5 - perchè dall’inizio del mese la situazione sta peggiorando. I cittadini devono assolutamente mantenere il distanziamento sociale o comunque indossare i dispositivi di protezione». Ieri nell’elenco dei positivi ci sono anche due invitati ad un matrimonio. E ora a tremare sono tutti i convenuti. Dalle trasferte a Corfù e in Sardegna ora i contagi sono legati a feste ed eventi mondani dove è difficile mantenere le distanze.
 
La catena dei contatti
Nel frattempo cresce anche il numero delle persone collocate in isolamento domiciliare che sono schizzate a oltre trecento. E il numero dei tracciatori, purtroppo, rischia di non essere sufficiente. Per questo motivo, su sollecito del direttore generale dell’Area vasta 5, Cesare Milani, l’azienda sanitaria regionale ha deciso di potenziare l’organico e in particolare modo il dipartimento di prevenzione. È prevista l’assunzione di 55 operatori sanitari (soprattutto 24 infermieri anche per eseguire i tamponi e per le terapie intensive e sub e il supporto all’Usca e 31 infermieri di comunità) e otto medici, tre assistenti sociali e tre tecnici della prevenzione per rintracciare la catena dei contatti. L’infermiere di famiglia e comunità è un professionista responsabile dei processi infermieristici in ambito familiare e di comunità, con conoscenze e competenze specialistiche nelle cure primarie e sanità pubblica. Il suo ruolo è quello di promuovere salute, prevenzione e gestire nelle reti multiprofessionali i processi di salute individuali, familiari e della comunità all’interno del sistema delle cure primarie. Si tratta di formare équipe multiprofessionali che condividano il più possibile lo stesso nucleo di assistiti dove c’è ovviamente il medico di famiglia il pediatra di famiglia, ma anche gli assistenti sociali, con i quali gli infermieri condividono molto a livello di attività territoriale quando assistono fragilità e disabilità, gli psicologi, e altre figure professionali come i fisioterapisti, i logopedisti. Tutti a domicilio con un meccanismo di coordinamento professionale che è una sorta di adattamento reciproco tra professioni.
Le assunzioni
Nel frattempo la direzione generale dell’Area vasta ha proceduto all’assunzione, mediante stipula di contratto individuale di lavoro a tempo indeterminato, della dottoressa Giorgia Rubini e della dottoressa Maria Laura Iacchetti, in qualità di dirigente medico della disciplina di medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza, Grazia Papa, in qualità di dirigente medico della disciplina di Anestesia e Rianimazione, della dottoressa Roberta Marra, dirigente medico della disciplina di malattie dell’apparato respiratorio.

Tutti le assunzioni avverranno mediante l’utilizzo della graduatoria del concorso pubblico. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA