Giornata nera nel Piceno: record di contagiati Covid, boom di ricoveri ed è emergenza posti letto

Giornata nera nel Piceno: record di contagiati, boom di ricoveri ed è emergenza posti letto
Giornata nera nel Piceno: record di contagiati, boom di ricoveri ed è emergenza posti letto
di Nino Orrea
4 Minuti di Lettura
Giovedì 22 Ottobre 2020, 02:55

ASCOLI - Giornata nera nel Piceno per numero dei contagiati. Su circa 800 tamponi effettuati sono stati quasi 75 quelli positivi al Covid-19.

Si tratta di nuovi ingressi, mentre calcolando quelli già in isolamento, si arriva a 100 positivi. In termini assoluti è stata infranta la soglia di 70 positivi in un giorno che viene indicato come la soglia di emergenza e sicurezza sul fronte della pandemia. Ancora più preoccupante è la percentuale tra tamponi processati e persone positive che si attesta, complessivamente, intorno al 12%. 

 
Il record
Un record di contagi che non si è registrato nemmeno sei mesi fa, nella fase più acuta della pandemia, tanto che, riferendosi soltanto ai nuovi ingressi, ilprimario di Pneumologia dell’Area Vasta 5, Vittorio D’Emilio, spiega che «i numeri parlano da soli e in queste condizioni almeno una persona su dieci nel Piceno è positiva al Covid-19». Da qui a parlare della situazione dei posti letto per la degenza dei pazienti Covid ricavati nella palazzina sopra il Centro Trasfusionale, il passo è breve. 
I ricoveri
Nella giornata di ieri sui dieci posti letto messi a disposizione dalla Direzione dell’Area Vasta 5, risultavano occupati nove posti letto. In pratica, in appena 24 ore si è raggiunta la saturazione della struttura. Inizialmente, i posti letto dovevano essere 15, ridotti successivamente a dieci per mancanza di personale che arriverà solo il primo novembre. Una volta saturati i posti nella nuova struttura chiamata Pneumologia Covid-19, riprenderà da parte del personale del Pronto Soccorso, la caccia affannosa a un posto di degenza all’interno della regione. Una situazione che accomuna un po’ tutti gli ospedali marchigiani tanto che ieri il nuovo presidente della Regione, Francesco Acquaroli ha deciso di riaprire la struttura Covid di terapia intensiva a Civitanova. Tornando nel Piceno e all’aumento dei casi, la procedura del contact tracing per il tracciamento delle persone entrate in contatto con quelle positive al Coronavirus e isolare in questo modo i focolai, è praticamente saltato. Si tratta di una circostanza che, purtroppo, non riguarda solo l’Area Vasta 5, ma l’intera regione se non addirittura tutto il territorio nazionale. E sempre sul piano sanitario si fa più spinto il ricorso al drive-in per sottoporre a tampone i cittadini. 
Il drive in
Si tratta dell’effettuazione del tampone in una tensostruttura nell’area dell’ospedale di pertinenza del Dipartimento di Prevenzione, senza che le persone escano dalla macchina. Un sistema per aumentare la sicurezza non solo dei cittadini ma anche degli operatori sanitari preposti alle operazioni di esame del tampone. E al drive in devono recarsi anche coloro, positivo, che hanno bisogno del tampone dopo dieci giorni per potere tornare a scuola o al lavoro e cessare l’isolamento domiciliare. Non ci sono più operatori sanitari per recarsi a casa se non per le urgenze.
Lo spavento
Intanto, è tornato a casa il consigliere comunale di Ascoli, risultato positivo al Covid-19. Qualche giorno fa le sue condizioni di salute si erano aggravate per una crisi respiratoria tanto da finire all’ospedale Mazzoni. Fortunatamente è migliorato ed è potuto tornare a casa per proseguire l’isolamento dociliare. 
Le scuole
Discorso a parte meritano, invece, le scuole.

Nella giornata di ieri, su richiesta del sindaco di Montefiore, Lucio Porrà, il preside dell’Istituto comprensivo di Cupra Marittima e Ripatransone, ha chiuso una classe dell’Istituto Talamonti del paese. «In base alla richiesta del sindaco di Montefiore – si legge in una nota – pervenuta presso il nostro Istituto, le lezioni per la classe 5° primaria dell’Istituto G. Talamonti di Montefiore sono sospese fino all’acquisizione dei risultati dei tamponi che verranno effettuati tra il 24 e il 25 ottobre». Situazione fluida, invece, nei liceo classico, linguistico e delle scienze umane. Dopo la riapertura dei tre plessi scolastici su indicazione della direzione generale del Miur e del successivo sciopero degli studenti, il preside, ha deciso di ricorrere alla didattica a distanza per un terzo delle classi, così come previsto dal recente DPCM. Lo stesso preside ha comunicato al sindaco l’intenzione di ricorrere alla didattica a distanza per un terzo delle classi a partire da domani (una settimana a casa e tre in presenza). Nell’attesa gli studenti proseguono lo sciopero.

© RIPRODUZIONE RISERVATA