Fioccano i contagi Covid tra i banchi: chiusa una scuola dell'infanzia ed una classe delle Superiori

Fioccano i contagi Covid tra i banchi: chiusa una scuola dell'infanzia ed una classe delle Superiori
Fioccano i contagi Covid tra i banchi: chiusa una scuola dell'infanzia ed una classe delle Superiori
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Mercoledì 30 Settembre 2020, 09:37

ASCOLI - Nella giornata di ieri si sono registrati nella provincia picena 9 contagi (4 ad Ascoli, due a Folignano, uno a San Benedetto, Castorano e Acquaviva) a riprova che il virus sta circolando sempre più con insistenza. Ieri è stata la giornata del sorpasso a Fermo per numero di persone rimaste infettate dall’inizio della pandemia ed è tornato a salire anche il numero degli isolamenti domiciliari (51).

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Le scuole comunque sono quelle che preoccupano di più anche se negli istituti, occorre ribadirlo, sono attentissimi a rispettare le norme anti Covid. Almeno dentro le scuole. Il problema, purtroppo, è che gli studenti si infettano altrove e rischiano di trasmettere il contagio ai compagni di classe. 
 
E così, ad esempio, ieri mattina a seguito della positività al virus di un alunno di tre anni che manifestava i classici sintomi del Covid-19 (tosse e qualche linea di febbre), il sindaco di Colli del Tronto, Andrea Cardilli, ha disposto l’immediata chiusura della scuola dell’infanzia del paese e pertanto oltre un centinaio di bambini sono rimasti a casa. È scattata immediatamente la sanificazione di tutti i locali della scuola e già da oggi gli alunni potranno tornarci salvo i docenti e la classe dove è avvenuto il contagio che resteranno a casa in attesa del responso del tampone. Una intera classe di un istituto superiore di Porta Maggiore è stata invece messa in quarantena dopo la scoperta di due studenti positivi. Le lezioni si tengono a distanza con la classe vuota, la prof in cattedra ripresa da una telecamera. E altro caso positivo di una prof in un altro istituto superiore sempre di Porta Maggiore, Episodi che, da sporadici, potrebbero diventare frequenti se non si riuscirà a contenere il fenomeno. E dai bollettini delle ultime settimane purtroppo si va in questa direzione.

Dalle scuole agli uffici. A causa della positività al Coronavirus di un dipendente dell’Amministrazione provinciale è stato deciso di chiudere per precauzione il palazzo della Sanità al fine di consentire la sanificazione dell’ufficio interessato e di tutti i locali del complesso di via della Repubblica. Nel frattempo si sono aggravate le condizioni di uno dei due anziani ricoverati nel reparto di rianimazione dell’ospedale Madonna del Soccorso di San Benedetto proveniente dall’ospedale Murri di Fermo: dalla terapia sub intensiva è stato trasferito in quella intensiva. E nella rianimazione di San Benedetto è giunto ieri pomeriggio anche un altro paziente proveniente dalla provincia di Macerata. Attualmente, infatti, a seguito dei lavori per mettersi a norma con le misure anti Covid, i reparti di Rianimazione delle Aree vaste di Fermo e Macerata possono accogliere pazienti in terapia intensiva in numero molto limitato.
I rinforzi 
«Al contrario noi i lavori di ammodernamento li abbiamo eseguiti - afferma con orgoglio il direttore generale dell’Area vasta 5, Cesare Milani- Siamo in grado di accogliere dodici pazienti in terapia intensiva e sei in sub intensiva. Da giovedì ci sarà un medico rianimatore in più (la dottoressa Paola Verdenelli proveniente dall’Area vasta 3 di Macerata) e procederemo già nella giornata di oggi alla nomina di ventuno infermieri per rimpinguare anche quei reparti che ne hanno bisogno». L’auspicio di tutti, comunque, è che viste le inquietanti previsioni, venga al più presto attivato il Covid Hospital di Civitanova Marche.

E l’incremento dei contagi dopo la pausa di giugno e luglio stanno mettendo in crisi gli agenti di commercio. «Nel corso della pandemia, a differenza di altre categorie, gli agenti e i rappresentati di commercio sono stati lasciati soli. - afferma Tullio Luciani , presidente del sindacato Fnaarc- Per rilanciare il settore in questa fase di profonda crisi, chiediamo risposte concrete alle istituzioni, anche sulla mobilità, per ridurre i numerosi limiti, alcuni al limite della vessazione, che affliggono la categoria». «Il manifesto per una Nuova mobilità degli agenti di commercio - illustra Tullio Luciani - individua 5 priorità di intervento per sostenere l’attività degli agenti e con essa la ripresa delle attività commerciali nel Paese: rimborsi autostradali, per equiparare i diritti a quelli in vigore per treni e aerei; limiti di velocità e autovelox, per intervenire su limiti irrealistici e “trappole autovelox”; deducibilità costi auto, per aggiornare le soglie di deducibilità ferme ai tempi della lira; mobilità green, per incentivare la categoria a essere protagonista del Green new deal; accesso ai centri urbani e permessi di sosta, per equiparare i diritti degli agenti a quelli di altre categorie della filiera del commercio».

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