Il Covid fa di nuovo paura: muore un'anziana, in terapia intensiva il nonno dell'alunno contagiato

Il Covid fa di nuovo paura: muore un'anziana, in terapia intensiva il nonno dell'alunno contagiato
Il Covid fa di nuovo paura: muore un'anziana, in terapia intensiva il nonno dell'alunno contagiato
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Sabato 3 Ottobre 2020, 07:11 - Ultimo aggiornamento: 4 Ottobre, 12:25

ASCOLI - Dopo la ristoratrice di Roccafluvione e un’altra sua concittadina, salgono a tre le vittime del Coronavirus nella provincia picena nell’ultimo mese. Ieri è deceduta nel reparto di malattie infettive, Anna Maria Veccia, di 84 anni, residente nel centro storico di Acquaviva Picena
L’anziana aveva accusato i sintomi del Covid e preso atto della febbre alta i medici avevano disposto il ricovero urgente nel reparto di malattie infettive dell’ospedale Murri di Fermo dove purtroppo ieri è morta.
 
Ha contratto il virus in ambito familiare. I casi positivi ad Acquaviva Picena sono sei con quindici persone in isolamento domiciliare. Ieri sera, inoltre, si sono aggravate le condizioni del nonno di 68 anni dell’alunno della scuola di Colli del Tronto rimasto contagiato dal virus. È stato ricoverato in rianimazione a San Benedetto per una polmonite interstiziale. Viceversa è uscita dalla terapia sub intensiva l’anziana di Folignano ricoverata all’ospedale di San Benedetto che è stata riportata al reparto di malattie infettive di Fermo.
Le scuole
Sono soprattutto le scuole ad essere ora le sorvegliate speciali dove i contagi, purtroppo, aumentano in maniera esponenziale. Sono cinque i tamponi positivi degli studenti che frequentano l’istituto Mazzocchi e due i professori contagiati. Ieri è iniziata la bonifica delle aule e resta in dubbio la riapertura di lunedì. Ma sono molti di più gli infettati al liceo scientifico Orsini, indirizzo sportivo. Ventidue studenti di due classi e una prof sono risultati positivi. Tanto che ieri sera, il sindaco Marco Fioravanti, dopo avere interpellato il dipartimento di prevenzione dell’Area vasta, ha annunciato la chiusura del liceo Orsini, sezione distaccata al Licini, come era già successo per il Mazzocchi. Ieri sera si attendeva anche il tampone di uno studente di un altro istituto superiore che gioca a calcio e la cui classe nelle prossime ore potrebbe essere messa in quarantena. Nel complesso, nella giornata di ieri i tamponi positivi nella provincia di Ascoli sono stati 38 (comprensivi dei laboratori privati). Le persone in isolamento domiciliare salgono a 546 e le persone attualmente infettate sono circa 250 in tutto il Piceno. Numeri inquietanti che fanno presagire preoccupanti scenari futuri.
Gli infermieri
Intanto l’Area vasta si allerta per una eventuale emergenza. Pertanto, come aveva annunciato su queste colonne, il direttore generale dell’Area vasta 5, Cesare Milani, al fine di far fronte alle esigenze straordinarie ed urgenti derivanti dalla diffusione del Covid 19 e di garantire il mantenimento dei livelli essenziali di assistenza, ha assunto 21 infermieri ( Cassenti Maria Chiara, Di Brino Antonella, Ritrecina Stefania, Monticelli Daniele, Capone Maria, Milano Pamela, Del Prete Maria Grazia, Maroni Valentina, Russo Tania, Cappelli Annalisa, Rossi Annamaria, Manzari Francesca, Furioni Sabrina, Palmieri Chiara, Ferzacca Camilla, Istin Madalina Ionela, Conti Mariarita, Cascioli Francesca, Fusco Arcangelo, Di Lauro Sara e Virgili Ilaria in qualità di Collaboratore Professionale Sanitario Infermiere (Cat. D)», mediante utilizzo della graduatoria del pubblico avviso approvata. I contratti di assunzione avranno la validità di un anno.
La terapia sub intensiva 
Inoltre, ieri è stato deliberato dall’Asur l’affidamento dei lavori straordinari finalizzati alla realizzazione di un impianto aeraulico di estrazione aria (pressione negativa) presso la terapia semintensiva del reparto di medicina d’urgenza dell’ospedale Madonna del Soccorso, alla Ditta TecnoCondotte che è risultata aver offerto le condizioni più vantaggiose oltre ad uno sconto del 10% sull’importo complessivo dei lavori proposto, pari a 68mila euro. L’obiettivo raddoppiare gli attuali poosti letto. Sono chiamate stanze di pressione negativa perché la pressione d’aria dentro la stanza è più bassa della pressione d’aria fuori della stanza. Ciò significa che quando la porta è aperta, aria potenzialmente contaminata o altre particelle pericolose dall’interno della stanza non scorreranno fuori nelle aree non contaminate. Invece, l’aria filtrata non contaminata sfocerà nella stanza di pressione negativa. L’aria contaminata è succhiata dalla stanza con gli impianti di scarico, che sono sviluppati con i filtri che ripuliscono l’aria prima che siano pompati fuori dalla struttura ospedaliera.

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