Ascoli, gli abitanti nella zona di confine: «Fateci abbracciare fidanzate e parenti oltre il fiume Tronto»

Ascoli, gli abitanti nella zona di confine: «Fateci abbracciare fidanzate e parenti oltre il fiume Tronto»
Ascoli, gli abitanti nella zona di confine: «Fateci abbracciare fidanzate e parenti oltre il fiume Tronto»
di Matteo De Angelis
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Mercoledì 29 Aprile 2020, 09:49

ASCOLI - Sì agli spostamenti fino a Fano o Pesaro-Urbino, no a piccoli trasferimenti nei confinanti territori di Valle Castellana o Sant’Egidio alla Vibrata. Il nuovo decreto dal presidente Giuseppe Conte per l’inizio della Fase 2 dell'emergenza Coronavirus rischia di creare malumori tra i residenti dei comuni al confine tra due regioni. Se infatti dal 4 maggio sarà permesso fare spostamenti all’interno della regione di residenza anche per motivi di necessità o per visite ai parenti, ci si potrà muovere fuori dai confini regionali solo per motivi di lavoro, salute, urgenza o per fare rientro nella propria abitazione. 

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Niente visita a nonni o cugini di Ancarano per chi risiede a Castel di Lama dunque, niente spostamenti a Martinsicuro o Villa Rosa per chi risiede nel confinante territorio di San Benedetto. «È una situazione paradossale, io che abito a Castel Trosino non posso recarmi nel mio orto che si trova a Valle Castellana» la testimonianza di Michele Piccioni.
 
«Sono solo una manciata di chilometri eppure questo non mi è permesso, mentre invece potrebbe andarci chi risiede a Pescara o addirittura a Vasto, a quasi 200 chilometri di distanza. Questo è il periodo in cui si deve piantare e curare la propria terra, altrimenti richiamo di perdere la stagione. Come facciamo? È necessario un chiarimento da parte del Governo, serve un po’ di buonsenso per chi vive in zone di confine». 
I disagi
Non mancano altre situazioni di disagio: «Abito ad Ascoli e la mia fidanzata è di Sant’Egidio. Perché non potrei stare con lei, quando invece possono vedersi partner che vivono a molti più chilometri di distanza?» si chiede Luca Castelli. A farsi portavoce delle difficoltà evidenziate da alcuni cittadini è stato il sindaco di Maltignano Armando Falcioni: «Come già messo in evidenza con la situazione legata al Cas di quelle famiglie che hanno trovato alloggio nei comuni limitrofi appartenenti ad altra regione, rischia ora di confermarsi un’analoga situazione paradossale con la clausola del divieto di spostamento fuori regione» recita l’appello inviato al presidente dell’Anci. «Per questo chiediamo di intercedere con il Governo affinché si possano prevedere situazioni derogatorie, sempre nel rigoroso rispetto delle misure volte alla tutela e salvaguardia della salute pubblica». A far sentire la sua voce anche Achille Buonfigli, presidente del Cup: «Un figlio che abita a Piane di Morro non può andare a fare visita a sua madre che vive a Villa Lempa. Quousque tandem abutere, Conte, patientia nostra?» le sue parole, con il presidente del Cup che attualizza la celebre locuzione latina originariamente rivolta a Catilina per chiedersi «Fino a quando Conte abuserai della nostra pazienza?». 
La nostalgia
Tra chi non potrà vedere parenti fuori regione c’è anche Matteo Terrani, sindaco di Folignano: «So bene che molti cittadini hanno relazioni familiari e sociali oltre il confine regionale, anche io ho parenti materni a Civitella e non potrò vederli. Attendiamo chiarimenti da parte del Governo, altrimenti per queste situazioni particolari dovremo stringere i denti qualche giorno in più». 

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