«Positivo il commesso del supermercato»: trovato l'autore del falso allarme lanciato su Whatsapp

Ascoli, «Positivo il commesso del supermercato»: trovato l'autore del falso allarme lanciato su Whatsapp
Ascoli, «Positivo il commesso del supermercato»: trovato l'autore del falso allarme lanciato su Whatsapp
di Luigi Miozzi
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Venerdì 5 Febbraio 2021, 04:55

ASCOLI - Era il mese di marzo dello scorso anno, in pieno lockdown imposto dal governo per la pandemia, quando un messaggio su whatsapp diventa virale rischiando di avere conseguenze molto gravi. Una notizia falsa fatta circolare sui canali social in cui si diffamava il supermercato Conad di via Mari. Nel messaggio, infatti, si sosteneva che all’interno del punto ci fosse un dipendente risultato positivo al coronavirus ma che, nonostante ciò, fosse regolarmente a lavoro.

Una notizia priva di fondamento che però rischiava di avere delle serie ripercussioni sia economiche ma soprattutto umane per il lavoratore.

A quel punto, ai gestori dell’ipermercato non è rimasto altro da fare che rivolgersi ai carabinieri per denunciare l’accaduto e salvaguardare l’immagine dell’attività commerciale e quella del dipendente. «Finalmente siamo arrivati alla fine di questa brutta esperienza - racconta Roberto Panfini, legale rappresentante della società che ha in gestione il supermercato -. L’attività investigativa della polizia postale ha consentito di risalire al responsabile». Si tratta di un giovane che sin da subito ha mostrato pentimento per quel che era accaduto e ha chiesto scusa per il suo comportamento irresponsabile. Pertanto, i titolari dell’attività commerciale hanno deciso di ritirare la querela e di non perseguire penalmente l’autore del messaggio. «Abbiamo ritenuto di non dare seguito all’azione legale per tutelare il ragazzo che si è scusato con noi ripetutamente - ha spiegato Panfini - e che per la sua giovane età, un fatto del genere potrebbe avere gravi conseguenze. Non abbiamo fatto passare sottotraccia l’accaduto per tutelare non solo la nostra ma tutte le attività commerciali da chi non si rende conto che diffamare o utilizzare i social per determinate azioni, è un reato potrebbe creare gravissimi problemi a chi lo subisce. Speriamo di aver fatto un buon gesto e speriamo che chi, in futuro, intende infangare le attivitrà del territorio e i lavoratori, ci pensi due volte». 

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