Assembramenti più nei bar che fuori dai negozi, assessora furiosa: «Sembrava Carnevale»

Ascoli, assembramenti più nei bar che fuori dai negozi, assessora furiosa: «Sembrava Carnevale»
Ascoli, assembramenti più nei bar che fuori dai negozi, assessora furiosa: «Sembrava Carnevale»
di Filippo Ferretti
4 Minuti di Lettura
Lunedì 21 Dicembre 2020, 09:43

ASCOLI - L’ultimo weekend prima delle zone arancioni e rosse ha registrato il consueto assembramento di persone (specie giovani) dediti più agli aperitivi che agli acquisti natalizi.

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Assembramenti che hanno scatenato anche la reazioni degli amministratori comunali, i quali sono spesso tirati in ballo proprio per garantire il rispetto delle regole.«Sabato sembrava una domenica di Carnevale, con molti, troppi ragazzi su di giri, poca distanza e nessun rispetto delle regole» ha denunciato l’assessore alla pubblica istruzione, Monica Acciarri.

«La pandemia sta mettendo a dura prova la tenuta psicologica di tutti noi per vari ordini di motivi.

Primo tra tutti quello economico. Abbiamo però il dovere di tenere duro. Se ci sarà una ripresa dei contagi la somministrazione dei vaccini andrà a rilento e l’ economia riprenderà più tardi. Per guardare al futuro con speranza dobbiamo fare ancora dei sacrifici». Ieri a causa del Covid è morto un anziano folignanese di 73 anni.

I negozi

Con la chiusura dei negozi nei centri commerciali di sabato e di domenica, la maggior parte degli ascolani ha invaso il cuore della città e, tra loro, una fetta ne ha approfittato per effettuare i regali da mettere sotto l’albero. Anche se lontani dai numeri raggiunti nelle passate edizioni dello shopping natalizio, non sono mancate situazioni affollate. I negozi in grado di assicurare una certa qualità e prodotti firmati sono stati privilegiati rispetto agli altri. Una tendenza confermata dalle tante presenze registrate alla profumeria “Douglas” in piazza del Popolo, mostrando come i prodotti di bellezza rimangono tra i “pensieri” più gettonati, così come una costante affluenza ha caratterizzato “Benetton” di corso Mazzini, i cui clienti si sono trovati davanti l’opportunità di usufruire di sconti.

Gli acquisti

«Per fortuna sta andando bene, con un’attenzione da parte degli acquirenti rivolta un po’ a tutti i capi, soprattutto la maglieria » ha commentato la titolare Gina Ventura, felice di aver visto soprattutto sabato una giornata ricca di clienti. «In tempo di pandemia non dobbiamo lamentarci, anche se la folla vista nelle strade e nelle piazze non si è messa in fila nei negozi ma nei bar » ha aggiunto Maurizio Detto di “Detto Sante”, comunque consapevole che per molti la voglia di garantire la qualità di calzature, abiti e accessori durante le festività sia sempre presente. Ciò che comunque ancora una volta contraddistingue le scelte degli ascolani nel scegliere i doni è stata anche quest’anno la parte più prettamente alimentare: dai cesti natalizi alle bottiglie di vino e spumante, sino all’infinito universo dei dolci. Così come è accaduto al punto vendita della Cantina Colonnella di piazza Immacolata, preso d’assalto da coloro che intendevano realizzare confezioni ad hoc. 

La tradizione

«Non esiste crisi per quel che riguarda i nostri panettoni, torroni e pandori » afferma Gregorio De Angelis di “Yoghi”, confessando che il loro maggiore fiore all’occhiello, il panettone al triplo cioccolato, continua ad andare a ruba. «Ma c’è ancora una spiritualità che resiste e a dimostrarlo sono le innumerevoli richieste giunte nel mio laboratorio: dalle palline dell’albero con temi religiosi sino alle statue del presepio e le ceramiche di santi e madonne» confessa l’assessore comunale agli eventi ed artista Monia Vallesi, sottolineando che sia però innegabile la flessione di acquisti rispetto agli ultimi anni, a causa ovviamente del Coronavirus.

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