Un altro morto e ospedale sotto assedio: attivati 15 posti letto Covid. «Ma basteranno per una settimana»

Ascoli, un altro morto e ospedale sotto assedio: attivati 15 posti letto Covid. «Ma basteranno per una settimana»
Ascoli, un altro morto e ospedale sotto assedio: attivati 15 posti letto Covid. «Ma basteranno per una settimana»
di Nino Orrea
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Martedì 20 Ottobre 2020, 03:05

ASCOLI - Il Piceno conta un altro decesso per Coronavirus. Si tratta di un anziano di 89 anni, morto nella terapia intensiva dell’ospedale di Pesaro dove era stato trasferito la scorsa settimana dall’ospedale Mazzoni di Ascoli.

Intanto, dovrebbero essere attivati oggi, i 15 posti letto nella palazzina che si trova sopra il Centro Trasfusionale e che ospiterà i malati di Covid-19. 
 
Si tratta di posti letto per la degenza ordinaria e non possono essere trasformati né in quelli di terapia intensiva, né di terapia sub intensiva. Una scelta che non è più procrastinabile visto il flusso di pazienti Covid che quotidianamente si recano al pronto Soccorso dell’ospedale Mazzoni di Ascoli. Solo ieri sono stati almeno sette le persone con sintomi che possono farsi risalire al Coronavirus, che si sono presentate al Pronto Soccorso. Così, la decisione di aprire i 15 posti letto risponde anche all’esigenza di decongestionare il reparto diretto da Gianfilippo Renzi. 
L’afflusso
«Diciamo che l’apertura di questi 15 posti letto – spiega il direttore di Pneumologia dell’Area Vasta 5, Vittorio D’Emilio – non è più rinviabile, considerato il continuo afflusso di pazienti Covid che si recano in ospedale tutti i giorni. Alcune di queste persone vengono rimandate a casa perché fortunatamente non sono in condizioni critiche. Per coloro che, invece, presentano alcune criticità, si rende necessario il ricovero ospedaliero. Bisogna subito chiarire che questi 15 posti letto, sono destinati alla degenza ordinaria per i pazienti Covid. Al momento è escluso che possano trasformarsi in posti letto per la terapia intensiva o sub intensiva». Sugli eventuali tempi di saturazione di questi posti letto, Vittorio D’Emilio non si fa molte illusioni. «Se il trend di afflusso di pazienti al Pronto Soccorso – precisa il primario di Pneumologia dell’Area Vasta 5 - dovesse restare quello attuale, probabilmente, nel giro di una settimana arriveremo alla saturazione dei 15 posti letto. Noi tutti ci auguriamo che la tendenza si inverta e che questa soluzione possa far tirare il fiato ai colleghi del Pronto Soccorso, che, in questo momento sono in prima linea nella lotta contro la pandemia». 
Gli scenari
Le parole del direttore di Pneumologia, improntate al realismo vista la situazione, fanno subito sorgere la domanda: cosa accadrà dopo? Perché se veramente, considerata la tendenza attuale, i 15 posti letto dovrebbero saturarsi nel giro di pochi giorni, allora, bisognerà ricominciare daccapo. Cioè, trovare un posto di degenza ordinaria in uno degli ospedali della regione. 

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