Coronavirus, la denuncia degli infermieri in procura: «Pronto soccorso e 118 pericolosi per il Covid»

Coronavirus, la denuncia degli infermieri in procura: «Pronto soccorso e 118 pericolosi per il Covid»
di di Alessandra Clementi
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Giovedì 3 Dicembre 2020, 02:45

SAN BENEDETTO L’Ordine professionale degli infermieri di Ascoli ha presentato denuncia ai carabinieri e quindi alla Procura della Repubblica sulla la gestione del Pronto soccorso e del 118 dell’ospedale Madonna del Soccorso. Una denuncia, sviluppata su tre pagine, fa riferimento a supposte irregolarità che ci sarebbero nella gestione dei reparti di emergenza del Madonna del Soccorso, irregolarità che metterebbero a rischio l’incolumità sia dei pazienti che del personale sanitario impiegato.

Una situazione che sarebbe esplosa con il Covid dove sarebbe sempre più difficile distinguere i percorsi Covid e no Covid all’interno del Pronto soccorso e del 118. Al riguardo viene chiesto alla Procura di effettuare verifiche e valutazioni delle eventuali irregolarità chiedendo di procedere nei confronti dei responsabili. Una denuncia in cui si parla di rischi clinici legati alla gestione dei flussi di pazienti che inciderebbero nell’area gestionale senza una separazione netta, mettendo in pericolo sia gli utenti che gli operatori. Alcuni infermieri già sarebbero stati contattati dalla Procura per delle audizioni.  
La denuncia della presidente degli infermieri è l’ultimo atto di fibrillazioni che da tempo erano partite dal Pronto soccorso sambenedettese. È di alcuni mesi fa una lettera firmata dai medici che contestavano il Peimaf Piano di emergenza, da qui il trasferimento di 8 posti letto per pazienti ventilati al piano meno due a cui seguì un’altra missiva di contestazione da parte dei medici che denunciavano come essendo solo due al Pronto soccorso venivano chiamati a seguire ben due reparti contemporaneamente oltre al fatto che gli otto posti letto non erano dotati di pressione negativa ecco allora una lettera firmata da ben 25 infermieri dove si andava a chiedere una modifica urgente dell’organizzazione con personale dedicato presso lo spazio dedicato all’osservazione breve intensiva. «Questo tipo di gestione- denunciavano gli infermieri - rientra nella fattispecie di reparto semi/intensivo e, quindi, sottoposto alle linee guida assistenziali così come dettato anche dalla Simeu (Società italiana di medicina d’urgenza). I pazienti sono collocati in stanze separate ed ogni stanza accoglie due pazienti, per un totale di quattro stanze, prive di telemetria centralizzata e ciò comporta che gli infermieri devono continuamente girare nelle stanze onde prevenire eventi avversi». A questa missiva seguì l’intervento del direttore medico presidio ospedaliero Giancarlo Viviani che spostò gli 8 posti letto alla Medicina d’urgenza come era stato richiesto dagli stessi infermieri. 
Nei giorni scorsi si è svolta anche una riunione tra le sigle sindacali e la direzione dell’Area vasta 5 in cui si è parlato in prevalenza del Piano di emergenza che è stato messo in discussione, qualche sigla sindacale avrebbe anche avanzato l’ipotesi di far tornare il Madonna del Soccorso ospedale Covid, ma non avrebbe trovato terreno fertile e consenso negli altri sindacati.

Questioni che saranno affrontate anche nel corso della sotto commissione sanità che tornerà a riunirsi la prossima settimana in videoconferenza alla presenza anche del direttore dell’Area vasta 5 Cesare Milani, dove si farà il punto anche dei contagi e della situazione sanitaria sambenedettese.

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