In quarantena Covid e sommersi dai rifiuti: ritardi e polemiche, gli infetti chiamano direttamente gli operatori

In quarantena Covid e sommersi dai rifiuti: ritardi e polemiche, gli infetti chiamano direttamente gli operatori
In quarantena Covid e sommersi dai rifiuti: ritardi e polemiche, gli infetti chiamano direttamente gli operatori
di Luigina Pezzoli
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Lunedì 9 Novembre 2020, 09:34 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 10:55

ASCOLI - Contro i ritardi nella raccolta dei rifiuti i cittadini positivi al Covid-19 contattano direttamente il servizio per lo smaltimento.

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Il numero di casi positivi, soprattutto ad Ascoli, ha in qualche modo mandato in tilt il meccanismo che consentiva al Comune, dopo la comunicazione avuta dall’Asur, di segnalare tempestivamente quando una persona positiva poteva buttare via il proprio sacco dei rifiuti.

A volte passavano anche dieci giorni prima del ritiro da parte dell’azienda addetta alla raccolta.

Per aggirare a questi ritardi i cittadini, grazie al passa parola e alle indicazioni dei laboratori analisi dove hanno effettuato il tampone, contattano Ecoinnova come afferma Serenella Baiocchi responsabile della raccolta rifiuti per Ascoli.

I contatti

«Da circa 15 giorni - dichiara la responsabile - siamo contattati direttamente da chi è in quarantena che necessitano di questo particolare servizio di raccolta. Quindi oltre all’elenco che ci viene fornito dal Comune, e che a sua volta lo riceve dall’Asur, noi abbiamo diversi nominativi che sull’elenco non ci sono. Gli stessi laboratori analisi, una volta che hanno l’esito segnalano alla persona positiva di contattare il nostro numero. Solitamente il giorno dopo che riceviamo la telefonata dal cittadino ci attiviamo per ritirare il sacchetto dei rifiuti, al massimo possono passare due giorni. Effettuiamo circa venti ritiri al giorno, e bisogna considerare che per attuare questo tipo di servizio c’è da seguire una procedura complessa. Ad esempio il nostro operatore deve indossare una divisa che lo tuteli da qualsiasi tipo di contagio».

Il ritiro

Dopo il primo ritiro quelli successivi dipenderanno dal tipo di utente che ha richiesto il servizio. «E’ ovvio che se si tratta di un nucleo familiare – commenta Baiocchi – composto da più persone il ritiro sarà più frequente rispetto ad una persona che abita da sola. Comunque per questo riceviamo una telefonata o un messaggio tramite WhatsApp. Abbiamo tardato ad attivare questo servizio perché non avevamo i nominativi, poi una volta ricevuto il primo elenco dal Comune ci siamo attivati, aggiornandolo sulla base delle chiamate che riceviamo direttamente dai cittadini». Il Comune resta il collegamento tra la Picenambiente di San Benedetto e il cittadino come afferma l’amministratore delegato Leonardo Collina che precisa: «Non appena riceviamo dal Comune il nominativo della persona positiva ci attiviamo per il ritiro dei rifiuti. A volte i cittadini hanno dovuto attendere anche 7, 10 giorni prima di poter usufruire del servizio e dunque di vedersi ritirare l’immondizia. Ma questo non dipende da noi, nè tanto meno dal Comune che puntualmente ce lo comunica una volta che riceve la segnalazione dall’Asur. Certo con l’aumento dei casi positivi a volte si creano dei rallentamenti. Complessivamente possiamo pertanto dire che i cittadini sono soddisfatti del servizio». I cittadini positivi quindi non effettuano la raccolta differenziata ma inseriscono tutti i rifiuti all’interno di un sacchetto nero così come disciplinato dall’ordinanza regionale.

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