Chiude il reparto Covid: 30 posti per Medicina. Tre comuni trepidano per la zona gialla

Ascoli, chiude il reparto Covid: 30 posti per Medicina. Tre comuni trepidano per la zona gialla
Ascoli, chiude il reparto Covid: 30 posti per Medicina. Tre comuni trepidano per la zona gialla
di Luigi Miozzi
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Venerdì 7 Maggio 2021, 09:45

ASCOLI - Bisognerà attendere i risultati dei tamponi effettuati anche nel fine settimana per sapere se la Regione Marche adotterà delle restrizioni per i Comuni di Folignano, Castel di Lama e Acquaviva. Era stato il governatore Francesco Acquaroli, mercoledì scorso, a inserire i tre paesi del Piceno nella lista dei sette osservati speciali insieme con tre del Pesarere e uno del Fermano.

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Anche se, nella giornata di ieri, il numero dei contagi sembra aver segnato il passo dopo i primi tre giorni della settimana in cui si era registrato un leggero incremento.

I tre sindaci seguono passo dopo passo l’andamento della situazione e tengono informati i propri concittadini anche attraverso i social network. 

L’avviso

Se tutti chiedono buonsenso e attenzione, c’è chi come il sindaco di Folignano, Matteo Terrani (in foto), ha voluto fare chiarezza con un lungo post pubblicato sul proprio profilo Facebook ieri mattina. «Il Comune di Folignano non ha ricevuto nessuna comunicazione ufficiale né dall’Area vasta 5 né dalla Regione Marche circa la possibile istituzione di una zona arancione o rossa - scrive il sindaco -. Anche altri colleghi sindaci tirati in ballo sui giornali mi hanno confermato la stessa cosa. Abbiamo chiesto un chiarimento alla direzione dell’Area vasta 5 e il direttore Cesare Milani ieri (mercoledì, ndr) ci ha ribadito che non vi era alcuna indicazione ufficiale». Nel confermare l’incremento dei contagi avvenuto negli ultimi giorni, Terrani ha anche precisato che si tratta di cluster familiari «sparsi a macchia di leopardo in tutte le frazioni, non c’è un focolaio specifico che possa essere circoscritto tramite screening» come avvenuto per precedenti casi. Anche il sindaco di Castel di Lama, attende di conoscere l’andamento dei contagi nel suo territorio e si augura che il numero di 11 nuovi positivi che risultavano al primo pomeriggio di ieri, non superi il numero di 20 che rapportato al numero di 8.500 residenti, farebbe superare la soglia dei 250 nuovi contagi su 100mila abitanti stabilita da governo per far scattare provvedimenti restrittivi. 

I dati

Nel frattempo, però, il virus sembra aver allentato la morsa e di conseguenza sta calando la pressione sui due ospedale del Piceno. In diminuzione, dunque, il numero dei degenti tanto da indurre la direzione dell’Area vasta 5 a chiudere il reparto Covid al Madonna del Soccorso di San Benedetto. «Siamo arrivati a circa 45 ricoverati, ma il problema rimane nella terapia intensiva dove al momento i degenti sono 11 e questo aspetto ci preoccupa - evidenzia il direttore dell’Area vasta 5, Cesare Milani -. Per quanto riguarda la degenza ordinaria, invece, abbiamo chiuso e programmato la ripartenza del Covid 2 di San Benedetto ed i trenta posti torneranno, dopo la sanificazione degli ambienti, a disposizione del reparto di Medicina». A chiedere il completo ripristino dei reparti del nosocomio della Rivera è anche il Comitato Salviamo il Madonna del Soccorso che con l’allentamento del covid chiede alla Regione di indurre l’Area vasta 5 al ripristino dei reparti e permettere la ripresa dell’attività ordinaria. 

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