La Whirlpool sciopera per solidarietà: «Napoli chiude ma il mercato cresce»

La Whirlpool sciopera per solidarietà: «Napoli chiude ma il mercato cresce»
La Whirlpool sciopera per solidarietà: «Napoli chiude ma il mercato cresce»
di Francesco Massi
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Sabato 24 Ottobre 2020, 09:30

COMUNANZA  - Per due giorni i dipendenti della Whirlpool di Comunanza hanno incrociato le braccia. Sciopero proclamato da tutte le sigle sindacali della rsu dello stabilimento di Villa Pera. Blocco totale di tutte le produzioni l’altro ieri con un presidio davanti all’imbocco che porta all’entrata in azienda dalle 5 di mattina alle 15, da parte dei rappresentanti sindacali di Fiom, Fim e Uilm, meno che dell’Ugl che comunque ha aderito all’astensione dal lavoro. 

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Adesione molto ampia, secondo fonti sindacali, mentre è stata circa del 50% dei lavoratori quella dello sciopero di ieri di otto ore che è avvenuto in assenza di presidio davanti allo stabilimento.

Le ragioni della protesta, secondo i sindacati, riguardano innanzitutto la solidarietà nei confronti dei lavoratori dell’insediamento di Napoli, vista la chiusura annunciata per il prossimo 31 ottobre da parte dei vertici dell’azienda. Poi la richiesta di una completa applicazione di tutti gli investimenti previsti dal piano industriale 2019/21 nella fabbrica di Villa Pera, che dovrebbe diventare polo Whirlpool Emea per la produzione di lavasciuga e lavatrici da incasso. 


«Sono già stati investiti 3 milioni di euro – dicono i sindacati – per la produzione di lavatrici e lavasciuga da incasso dopo il ritorno della produzione in Polonia. Poi l’azienda ha annunciato altri 3 milioni per rinnovare a breve due intere linee di collaudo. Però siamo ancora lontani – continuano i rappresentanti sindacali – dai 19 milioni di investimenti previsti dal piano industriale». Intanto la produzione sta aumentando. Infatti dal mese di settembre sono stati assunti temporaneamente circa 80 lavoratori da agenzia interinale, i cui contratti scadranno in gran parte il 13 novembre prossimo. Quindi prolungate le assunzioni, all’inizio previste per un mese, che erano state fatte alla fine di agosto e inizi settembre. Questo per soddisfare l’incremento delle richieste del mercato. Quindi dopo l’estate nessuna giornata di fermo produttivo. Periodo di pieno lavoro riconfermato anche per il mese di novembre, mentre per dicembre, secondo i sindacati, sono previsti giorni di fermo produttivo. Nel dopo lockdown sta aumentando la produzione di lavasciuga e lavatrici, comprese quelle da incasso per le quali stanno crescendo i volumi. Dunque la richiesta forte da parte delle maestranze di Whirlpool di Villa Pera è quella di una completa applicazione del piano industriale, con tutti gli investimenti previsti, prima della scadenza dello stesso piano. 

Impegni ai quali sembra l’azienda voglia tener fede, come in tutti gli altri insediamenti italiani, secondo quanto ribadito dai vertici di Whirlpool Emea, anche ultimamente in occasione dell’annuncio di conferma della chiusura dello stabilimento di Napoli. Riguardo quest’ultimo scottante aspetto, giovedì scorso si è tenuto anche un vertice nazionale tramite video conferenza tra governo, rappresentato dai ministri Patuanelli delle attività produttive e Provenzano del lavoro, con i vertici nazionali di Whirlpool e delle sigle sindacali, comprese anche le rsu di tutti gli stabilimenti italiani della multinazionale.

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