I morti superano di due volte e mezzo i nati e la fuga dal sisma che continua: l’area dei Sibillini si spopola

I morti superano di due volte e mezzo i nati e la fuga dal sisma che continua: l’area dei Sibillini si spopola
I morti superano di due volte e mezzo i nati e la fuga dal sisma che continua: l’area dei Sibillini si spopola
di Francesco Massi
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Martedì 4 Maggio 2021, 07:20

COMUNANZA  - Una problematica pesante che sta erodendo, ormai da anni, l’assetto demografico di tutta l’area dei Sibillini. Un fenomeno diventato drammatico, a cui bisogna cominciare a mettere riparo subito, anche se forse è già tardi. Tutta l’area montana vede un calo demografico di base, ovvero nel rapporto nascite e decessi, che, se non verrà contenuto, nei prossimi decenni (ma anche meno) vedrà sempre più una desertificazione di presenze. 

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I dati, estrapolati dai rilevamenti Istat, parlano chiaro e sono impietosi. Prendendo in considerazione solo gli ultimi 5 anni, che inglobano anche il periodo post sisma, dal 1 gennaio 2015 al 31 dicembre 2019 (ultimo anno rilevato completamente dall’istituto di statistica), nei 13 Comuni dell’area, ovvero gli 11 dell’Unione Montana dei Sibillini (5 dell’Ascolano e 6 del Fermano), più 2 (Sarnano e Monte S. Martino) del Maceratese, le persone decedute superano di quasi due terzi i nuovi nati. Nell’ultimo quinquennio i decessi sono stati complessivamente 1.334, contro i 531 bambini nati. La distribuzione di questa differenza per Comuni è varia e vede alcuni con una forbice maggiormente aperta dove la differenza è addirittura moltiplicata per 5 o per 4, in altri più ristretta ma comunque in ognuno i morti superano notevolmente i nati. 

Nell’Ascolano, Comunanza, che fa registrare lo scarto minore, ha visto 180 decessi contro 125 nascite, Montemonaco 52 contro 22, Force 102 morti e 34 nuovi bambini, Montedinove 35 e 14, Rotella 59 contro 26. Nel Fermano, ad Amandola i decessi sono stati ben 263 contro 79 nati. A Montefortino 92 contro 28, a Montefalcone Appennino 29 passati a miglior vita contro 16 dati alla luce, Smerillo con 43 contro 9, Santa Vittoria in Matenano 93 e 47, Montelparo 76 e 13. Infine i due Comuni del Maceratese, Sarnano con 259 persone scomparse e 101 nati, Monte S. Martino con 51 decessi contro 17 nascite. Insomma un quadro allarmante. Inoltre a questi dati mancano, perché non ancora definitivi, quelli del 2020, che con la pandemia hanno visto sicuramente un aumento considerevole dei decessi, tenendo conto soprattutto che il territorio dei Sibillini vede un’alta percentuale di popolazione anziana. Il fatto che l’Italia, assieme alla Spagna, sia all’ultimo posto per natalità, in una zona montana come quella dei Sibillini, e simili, assume un peso gravissimo. 

A questo crollo demografico continuo, diventato negli anni inarrestabile, si aggiunge l’erosione molto marcata di residenti che hanno abbandonato queste zone dopo il terremoto del 2016.

Gente che magari mantiene ancora la residenza nei Comuni montani, ma si è trasferita in località di media vallata o costiere. E visti i ritardi biblici della ricostruzione, magari difficilmente torneranno ad abitare nell’area montana, che ha deficit di servizi, infrastrutture e scarsità di lavoro rispetto ad altri territori. Insomma una problematica enorme, epocale, per la quale non bastano più discorsi da convegni, ma servono misure e azioni concrete, rapide, efficaci e di comune accordo tra gli amministratori pubblici. Il tempo è scaduto. 

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