Comunanza, assalti di lupi e cinghiali
Nasce un comitato di agricoltori

Comunanza, assalti di lupi e cinghiali Nasce un comitato di agricoltori
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Venerdì 21 Agosto 2015, 10:09 - Ultimo aggiornamento: 19:29
COMUNANZA - Cinghiali, ma anche istrici, caprioli e lupi. Un'invasione senza precedenti e devastante per il territorio montano, che sta mettendo in ginocchio l'agricoltura per i danni alle colture e sta causando tantissimi incidenti stradali con danni notevoli ad auto e persone. Ormai le perdite complessive, negli ultimi anni, si contano non in decine ma in centinaia di migliaia di euro. Danni che vengono rimborsati in minima parte. Per combattere questa invasione è stato costituito un Comitato spontaneo intercomunale per la difesa delle produzioni agricole delle zone montane e delle Province di Ascoli e Fermo. L'intenzione è quella di smuovere dal torpore degli organismi deputati ad affrontare questa problematica. Partita la raccolta di firme e nel giro di pochi giorni sono arrivate tantissime adesioni. Ed è ancora possibile farlo. Disastri per le colture dunque ma anche forte pericolo per le persone sia a causa degli incidenti stradali che per eventuali aggressioni per turisti, escursionisti e quanti si inoltrano nei boschi e nella natura. Un danno anche turistico.

E' recente la morte di un agricoltore a Cefalù aggredito da un cinghiale e di un altro in Sicilia, senza contare che ormai questi selvatici s'inoltrano anche nei centri abitati. Il Comitato ha rivolto un appello a tutti i sindaci e presidenti delle Unioni dei Comuni dei Sibillini e del Tronto per interessare della problematica i Presidenti dei Parchi Sibillini e Laga, delle Province di Ascoli e Fermo, delle Regioni Marche e Abbruzzo. Già, in passato ed anche recentemente, nel territorio dei Sibillini si sono verificati tentativi di aggressione da parte di cinghiali inferociti a persone che fortunatamente sono riuscite a scappare ed a mettersi in salvo e qualche volta rimanendo anche ferite. Agricoltori, abitanti del territorio, automobilisti, tutti sul piede di guerra contro le istituzioni che debbono intervenire e non lo fanno abbastanza.

A voce unanime si sostiene che il periodo di caccia selettiva finora non ha prodotto risultati apprezzabili e probabilmente va protratto per ancora più mesi se non per tutto l'anno.

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