Comunanza, «Chi dirà no alle case
del Comune perderà il contributo»

Le abitazioni terremotate
Le abitazioni terremotate
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Martedì 26 Febbraio 2019, 05:15
COMUNANZA - Arriva ad una svolta definitiva la questione del contributo di autonoma sistemazione (cas) tolto agli sfollati che hanno rifiutato la casa dell’Erap nuova di zecca, messa a disposizione dal Comune. Il sindaco di Comunanza Alvaro Cesaroni aveva infatti sospeso il contributo a 7 famiglie di sfollati che non avevano accettato le abitazioni, mentre altre 5 avevano manifestato assenso a trasferire nei nuovi appartamenti, tutti collocati in una nuova palazzina in una zona residenziale di Comunanza. Ieri nella conferenza dei servizi dei comuni terremotati tenutasi ad Ancona la posizione di Cesaroni è stata condivisa dal capo dipartimento della Protezione Civile Nazionale Angelo Borrelli, dal presidente della Regione Luca Ceriscioli e dai sindaci presenti. Quindi lo stesso Borrelli ha annunciato che nella prossima ordinanza in preparazione, riguardante la ricostruzione post sisma, sarà ufficializzato, ed espresso in modo chiaro ed inequivocabile, che lo sfollato in autonoma sistemazione, se rifiuterà di trasferirsi in una casa nuova offerta dal comune, dovrà rinunciare al contributo. Nel provvedimento in prossima uscita infatti verrà introdotto e meglio specificato il concetto dell’invenduto riguardante le costruzioni abitative che un comune potrà utilizzare a posto delle sae. Quindi ci sarà una regolamentazione più chiara. Nella neo ordinanza si stabilirà maggiormente il potere decisionale dei comuni riguardo l’assegnazione delle stesse case sostitutive. Comuni che già stilano una graduatoria, in base a vari parametri, per stabilire le priorità delle famiglie. Nel prossimo provvedimento dovrebbe essere anche chiarito meglio il fatto che non sia obbligatorio fare richiesta specifica per avere l’appartamento in quanto “quella dell’utilizzo delle abitazioni nuove dell’invenduto per gli sfollati era stata una proposta dei sindaci stessi e non prevedeva la richiesta di adesione da parte di chi si trovava in autonoma sistemazione” come specifica Cesaroni. Dunque l’ordinanza sulla ricostruzione che Borrelli sta preparando va anche a rimediare a quello che si era dimostrato un buco legislativo, o comunque un aspetto non ben regolamentato. 
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