Cas negato a chi rifiuta il nuovo appartamento, il Comune condannato a pagare

Comunanza, Cas negato a chi rifiuta il nuovo appartamento, il Comune condannato a pagare
Comunanza, Cas negato a chi rifiuta il nuovo appartamento, il Comune condannato a pagare
di Stefano Massi
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Sabato 7 Dicembre 2019, 10:04 - Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 12:15

COMUNANZA - Decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo del tribunale di Ascoli Piceno nei confronti del Comune di Comunanza per la restituzione del contributo di autonoma sistemazione (Cas) alle famiglie sfollate per il terremoto a cui era stato tolto.

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Circa un anno fa il Comune di Comunanza aveva sospeso il cas ai 7 nuclei familiari sfollati per il terremoto, che non avevano accettato i nuovi appartamenti dell’Erap, appena costruiti, messi a disposizione dal Comune. Un’azione che aveva sollevato interrogativi su quello che, a quel tempo, era considerato un vuoto legislativo. Ovvero cosa fare se una famiglia sfollata rifiuta un’abitazione data gratuitamente dal comune? Occorre continuare ad erogare il cas oppure no? Vuoto legislativo che sembra essere stato colmato solo un anno dopo l’iniziativa del Comune di Comunanza con l’ordinanza 614 del mese scorso, relativa agli eventi sismici che hanno colpito Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo nel 2016, emessa dal capo dipartimento della Protezione Civile Nazionale Angelo Borrelli. 
 
A far notare il provvedimento ingiuntivo nei confronti del comune di Comunanza è l’avv. Francesco Paoletti. «La vicenda è iniziata nell’ottobre 2018 – dice il legale in una nota - quando il Comune di Comunanza proponeva ai beneficiari del cas la sostituzione dello stesso con un’abitazione di edilizia popolare. Le famiglie terremotate, già provate dall’aver perso le proprie abitazioni, non aderivano alla proposta mentre altri nemmeno rispondevano. Da tale data l’amministrazione comunale di Comunanza decideva, unilateralmente e senza notificare agli interessati alcun provvedimento di revoca, di sospendere l’erogazione del cas. Dopo varie richieste e diffide stragiudiziali – continua Paoletti - i legali incaricati dalle famiglie di Comunanza effettuavano accesso agli atti presso l’ufficio regionale per la ricostruzione, dal quale emergeva incredibilmente che il Comune di Comunanza, nonostante non avesse erogato il cas ai terremotati, stava tranquillamente continuando a richiedere al predetto ufficio il rimborso dei relativi importi che implicitamente dichiarava di aver corrisposto”. Ancora Paoletti. «Oggi quelle famiglie, assistite dagli avvocati Simone Moriconi del Foro di Fermo e Paolo Lori del Foro di Ascol , hanno ottenuto dal tribunale di Ascoli , un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo con il quale è stato ingiunto al Comune di Comunanza, il pagamento del cas per il periodo gennaio/ottobre 2019 e per una somma complessiva di 40.000 euro, oltre ad interessi e spese legali». Ancora Paoletti, che è anche consigliere comunale di minoranza di Venarotta. «Esprimo la mia solidarietà e vicinanza – afferma - alle malcapitate famiglie di terremotati di Comunanza che anziché essere tutelate dalle istituzioni si sono viste avversate, nella speranza che vicende simili non abbiano a ripetersi in futuro. Insieme ai colleghi delle altre minoranze dell’Unione Montana avevo messo in rilievo l’urgenza di un segnale di discontinuità rispetto al contesto attuale e la vicenda di Comunanza non fa altro che rafforzare la convinzione che occorre cambiare partendo dal governo nazionale, passando per quello regionale per poi finire ai nostri Comuni».

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