La scommessa vinta di tre ragazzi: la cannabis light è l'oro dei Sibillini

La scommessa vinta di tre ragazzi: la cannabis light è l'oro dei Sibillini
La scommessa vinta di tre ragazzi: la cannabis light è l'oro dei Sibillini
di Stefano Massi
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Martedì 30 Marzo 2021, 19:27 - Ultimo aggiornamento: 31 Marzo, 07:40

COMUNANZA - Territorio dei Sibillini sempre più apprezzato per agricoltura di qualità. La novità arriva dall’intuizione e intraprendenza di tre giovani di Merano, che si sono trasferiti a Comunanza tre anni fa, hanno rilevato un paio di ettari di terreno incolto ed hanno iniziato la coltivazione della cannabis light, utilizzata anche per scopi terapeutici. Una vera avventura nella quale si sono tuffati anima e corpo Nicola Kulbaka, Mirko Destro e Giulio Di Vietri.

Una scelta di vita, col trasferimento dall’Alto Adige ai Sibillini, dove ora vivono in un casolare a Comunanza, e ancor più in controtendenza, poiché tutto è partito nel dopo sisma del 2016, quando molti erano in fuga dal territorio. Invece i tre l’hanno scelto per progettare il loro futuro, insieme una scommessa personale ma anche un esempio per chi mira a scappare via da questi luoghi. La dimostrazione che creatività, voglia di fare, un pizzico di coraggio danno i loro frutti, sia economicamente che per la soddisfazione personale. Un anno e mezzo di duro lavoro per bonificare il terreno. L’acqua per irrigare allacciandosi a una vena idrica a sette metri di profondità. Tutto a mano. Per quasi due anni senza incassare. Nell’aprile del 2019 la prima semina e in autunno il raccolto.

Oggi, l’azienda è decollata, è una delle poche del settore ad aver creato un proprio marchio, dà lavoro ai tre soci, si sta sviluppando e creerà nuova occupazione, a cominciare da altre due persone a tempo indeterminato. Il lancio sul mercato è stato subito un successo. L’anno scorso le vendite si sono consolidate e sono iniziate nuove collaborazioni per altri impieghi: la produzione di birra, la realizzazione dell’olio. Tutto a base di canapa. Gli affari girano bene, il settore è in espansione, l’aiuto dell’e-commerce e poi, con la passione dei tre per il calcio, l’azienda diventa anche sponsor dell’Ascoli con il marchio Everweed. Ma quando si parla di questa tipologia di pianta resistono pregiudizi e sospetti. Invece è tutto legale e controllato. Per questo ai tre giovani imprenditori piace anche informare. «Produciamo cannabis light coltivandola in modo sostenibile – dicono - senza usare pesticidi, erbicidi e fertilizzanti chimici. Il contenuto di Thc dei nostri prodotti è inferiore ai limiti di legge, mentre ci concentriamo sui valori di Cbd, sostanza della quale studi scientifici mettono in rilievo diversi benefici: non è psicoattiva, il che significa che non altera la mente, non crea assuefazione e ha una vasta gamma di applicazioni terapeutiche, come effetti rilassanti, anticonvulsivanti, antidistonici, antiossidanti, antinfiammatori, favorisce il sonno ed è distensivo contro ansia e panico».

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