Arrivano le bollette tanto temute: mazzata da 60mila euro a carico di un ristoratore

Arrivano le bollette tanto temute: mazzata da 60mila euro ai danni di un ristoratore
Arrivano le bollette tanto temute: mazzata da 60mila euro ai danni di un ristoratore
di Francesco Massi
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Sabato 22 Gennaio 2022, 08:50 - Ultimo aggiornamento: 23 Gennaio, 10:06

COMUNANZA  - È un allarme misto a disperazione quello che lanciano gli operatori di varie attività commerciali, ricettive e turistiche, di tutto l’entroterra, specialmente nei piccoli paesi. Le mazzate stordenti arrivate in questi ultimi mesi dalle bollette dell’energia elettrica stanno sterminando varie piccole imprese che non riescono a reggere le spese e che rischiano di saltare se non ci saranno provvedimenti sostanziosi di aiuto. 

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Sul banco degli imputati i costi dell’elettricità.

Bollette stratosferiche che stanno cumulando gli aumenti del 50% ed oltre, il recupero rateizzato degli anni sospesi a causa del sisma, il canone Rai e via dicendo. «Si sta annientando una parte importante dell’economia – rimarca arrabbiato Matteo Ricciardi, vice presidente giovani imprenditori di Confcommercio Ascoli e titolare del bar ristoro Colorado Cafè a Comunanza – e le difficoltà peggiori le pagano le attività dei piccoli Comuni. I nostri clienti sono principalmente locali, che ora non frequentano bar, ristoranti, pizzerie perché hanno paura del covid e il turismo è assente. Ricavi diminuiti della metà in questi ultimi mesi. Qualcuno deve intervenire e subito, altrimenti siamo al collasso. Nel mio locale, ho ricevuto una bolletta di energia elettrica di 4.150 euro scadente a metà novembre, un’altra di 2.200 scadenza fine novembre e a metà gennaio altri 2.000 euro. Quindi 8.350 euro da pagare in unica soluzione. Un altro bar ne ha ricevuta una da 5mila euro, un altro ancora da 3.800, uno di Spinetoli circa 4mila euro».


Il caso più eclatante è quello del ristorante albergo Da Roverino, sempre a Comunanza, un punto di riferimento per tutto il territorio, per gente locale e turisti. Il titolare Peppe Cutini si è visto arrivare il conto dell’arretrato dell’energia elettrica, dovuto alla sospensione sisma, di ben 60mila euro, che sarà comunque rateizzato ma che si va ad aggiungere alla mole di rincari in arrivo in questi giorni. «Già c’era un calo di clientela notevole – dice – ora mi auguro di poter far fronte a queste incombenze. Debbono intervenire le istituzioni, altrimenti si massacra questo segmento di economia. Stiamo andando avanti con la gente che viene da fuori per lavoro. Comunque penso di andare avanti ancora qualche anno poi passare la mano, vendere».

«Si prevede che rischiano la chiusura – ancora Ricciardi - più attività nel 2022 che nel ‘21 o ‘20 quando la pandemia era all’apice. Le banche inoltre non danno più credito. Tolgono i fidi a quelle ditte che stanno un po’ in difficoltà». Attività più colpite bar, ristoranti, pizzerie, piccoli artigiani. A Comunanza, motore economico dell’entroterra, 4 attività commerciali hanno chiuso, in vendita altre 3 ricettive importanti. «Poi non possiamo aumentare i prezzi - dice Ricciardi – poiché gli stipendi dei lavoratori sono sempre gli stessi. La batosta è arrivata anche alle famiglie, che preferiscono rinunciare al bar o pizzeria per pagare le bollette. Già è tanto se continuano a venire quei pochi. Bisogna accelerare sul turismo, specialmente per il lago di Gerosa».

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