COMUNANZA - È un allarme misto a disperazione quello che lanciano gli operatori di varie attività commerciali, ricettive e turistiche, di tutto l’entroterra, specialmente nei piccoli paesi. Le mazzate stordenti arrivate in questi ultimi mesi dalle bollette dell’energia elettrica stanno sterminando varie piccole imprese che non riescono a reggere le spese e che rischiano di saltare se non ci saranno provvedimenti sostanziosi di aiuto.
Sul banco degli imputati i costi dell’elettricità.
Il caso più eclatante è quello del ristorante albergo Da Roverino, sempre a Comunanza, un punto di riferimento per tutto il territorio, per gente locale e turisti. Il titolare Peppe Cutini si è visto arrivare il conto dell’arretrato dell’energia elettrica, dovuto alla sospensione sisma, di ben 60mila euro, che sarà comunque rateizzato ma che si va ad aggiungere alla mole di rincari in arrivo in questi giorni. «Già c’era un calo di clientela notevole – dice – ora mi auguro di poter far fronte a queste incombenze. Debbono intervenire le istituzioni, altrimenti si massacra questo segmento di economia. Stiamo andando avanti con la gente che viene da fuori per lavoro. Comunque penso di andare avanti ancora qualche anno poi passare la mano, vendere».
«Si prevede che rischiano la chiusura – ancora Ricciardi - più attività nel 2022 che nel ‘21 o ‘20 quando la pandemia era all’apice. Le banche inoltre non danno più credito. Tolgono i fidi a quelle ditte che stanno un po’ in difficoltà». Attività più colpite bar, ristoranti, pizzerie, piccoli artigiani. A Comunanza, motore economico dell’entroterra, 4 attività commerciali hanno chiuso, in vendita altre 3 ricettive importanti. «Poi non possiamo aumentare i prezzi - dice Ricciardi – poiché gli stipendi dei lavoratori sono sempre gli stessi. La batosta è arrivata anche alle famiglie, che preferiscono rinunciare al bar o pizzeria per pagare le bollette. Già è tanto se continuano a venire quei pochi. Bisogna accelerare sul turismo, specialmente per il lago di Gerosa».