ASCOLI - Oggi è il grande giorno. La città delle cento torri è pronta alla sfida. Alle 11 è in programma la cerimonia di proclamazione della Capitale della Cultura 2024. Sarà il ministro Dario Franceschini, su YouTube, ad annunciare la vincitrice: tutto il Piceno è in gran fermento.
La missione
Il sindaco Marco Fioravanti tira la volata finale e va in missione a Roma ad attendere l’esito. «Siamo emozionati, contenti e sereni. È stato un grande lavoro, faticoso ma entusiasmante: un anno di lavoro di partecipazione reale dal basso, coinvolgendo tutti i territori. Il viaggio è iniziato, il programma culturale verrà portato avanti a prescindere dal risultato. Tutto l’impegno crea una prospettiva: attraverso la candidatura scriviamo la visione di Ascoli fino all’orizzonte del 2030. Porteremo nel futuro questo progetto continuando a mantenere un disegno condiviso con tutti i Comuni del territorio», afferma il primo cittadino.
L’audizione
Ad inizio mese si era svolta l’audizione davanti alla commissione ministeriale. «Il nostro dossier è stato riconosciuto come uno dei migliori.
Anche l’assessore regionale alla Cultura Giorgia Latini plaude alla forza di Ascoli e di tutta la regione. E proprio oggi sarà nella Capitale per alcuni appuntamenti istituzionali. «Mi auguro che le Marche possano portare a casa il vessillo. La nostra regione dimostra anche in questa competizione la propria ricchezza culturale e progettuale – commenta l’assessore Latini -. Ho partecipato alle audizioni: sono orgogliosa di tutto il potenziale che siamo in grado di esprimere. In caso di vittoria marchigiana, siamo pronti a sostenere il progetto con un milione di euro».
A poche ore dall’annuncio, in fibrillazione anche il direttore dei musei civici di Ascoli e componente del comitato, Stefano Papetti. «Alle 11 conosceremo il risultato – spiega -. Secondo autorevoli esponenti Ascoli è in avanzata. Mi auguro che la progettualità abbia il suo peso determinante rispetto ad altro. Il progetto della nostra candidatura è completo. Cosa rappresenterebbe il titolo per una città come Ascoli? Darebbe una grande visibilità – sottolinea Papetti -. Ma al di là della nomina o meno, l’idea e i progetti ci sono. I rapporti intrapresi con le realtà della provincia e il percorso resteranno validi. Aver tessuto la fitta rete di dialogo e condivisione con i Comuni è la vera vittoria».